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Quando l’aragosta era cibo per detenuti
Domiziano, da “dominus et deus” alla damnatio memoriae
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Lucia Annunziata racconta gli “inquilini” degli ultimi 10 anni
Hybris di Rezza e Mastrella a teatro, i due lati della porta
Eminem, 50 anni del bianco che ha segnato il rap
Rachel Carson, agli albori dell’ambientalismo moderno
Il Pride di Bologna e il suo orgoglio
Sheila Ribeiro, arte che invita al “non-dominio sulle cose”
World Press Photo, il fotogiornalismo del 2021
Dario Argento al Museo del Cinema di Torino
Non mi lascio commuovere dalle fotografie – la mostra per i 100 anni di Pasolini
Anni Interessanti, l’Italia 1960-1975
Armi biologiche: da Wuhan alla guerra in Ucraina
Romics, dai Millennials alla Generazione Z
Sport e politica, l’arma del boicottaggio
Se i proverbi se la prendono (solo) con le donne
Il dispotico smartphone
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La “dittatura” del politicamente corretto (nun se po’ più dì)
Perché ci sentiamo in obbligo di giustificare il violento?
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Il giornalismo sui social e la gestione del conflitto
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Uruguay 1980, the P2 Lodge, football and the Gold Cup (on TV)
“Definire è limitare”
Bambine-streghe, quando le “catene del pregiudizio” sono reali
Inferno a Roma, quando il Diavolo non ci faceva paura
Trascrittori forensi, “chiediamo giustizia alla Giustizia”
“Duel” a Palazzo Merulana, Amici miei vs Compagni di scuola
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11 settembre 2001, i 20 anni dall’attentato
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Horror movies, the fine line between trash and cult
Europei di calcio, dalla Guerra Fredda all’edizione condivisa
Trap, giovani e società

Tag: teatro

Matteo 19,14 – fin dove ti spingeresti per una persona cara?

Fino a dove ti spingeresti per una persona amata? Matteo 19,14, scritto da Lorenzo Gioielli e interpretato da Elisabetta Jane Rizzo ed Emiliano Coltorti per la regia della stessa Rizzo, non può che lasciarti con questo spinoso quesito. E complice la speciale atmosfera che si crea nella raccolta sala del Teatro Stanze Segrete, lo spettacolo ti mette di fronte a te stesso, alla tua personalissima etica che, nel profondo, può andare oltre le convinzioni ufficiali e canoniche che crediamo di avere…

I viaggi di Alice

Alice nel paese delle meraviglie è stata edita, tradotta, adattata e riadattata per ogni media, milioni di volte. Si loda la dolce versione piuttosto fedele della Disney, si condanna quella di Tim Burton che l’ha incredibilmente americanizzata. E ogni anno arriva qualcosa di nuovo, come la recente versione acrobatica dei Momix. Gotica, semplificata, pop-up. Alice l’abbiamo davvero vista e letta in tutte le salse. Ma pochi – anche se parliamo dell’ordine di centinaia di persone – l’hanno vista interpretata da chi ne sa eccome, e meglio di tutti, di “paesi delle meraviglie”.

Il Teatro “pathos-logico” che cura le emozioni

A Roma, lungo la mal sopportata Cassia con le macchine sempre in fila, c’è qualche perla nascosta. Per esempio l’ambasciata del Kazakistan. E, proprio di fronte, il Teatro Patologico, il cui nome può suggerire cose disturbanti. Anche. Come testimoniano certe “storie da manicomio” agli inizi della carriera del suo fondatore. Ma è soprattutto un lavoro importante sulle emozioni (pathos) che all’estero ci invidiano, ma noi “chiaramente” conosciamo poco…

“Penultima data del tour mondiale” di Valerio Lundini apre la stagione “indie” del Parioli

Valerio Lundini, 32 anni, è un personaggio particolare. Fumettista, attore, autore, musicista, comico sicuramente ma difficile da collocare in qualche categoria e impossibile da descrivere. Lui e soprattutto il suo lavoro, fatto in particolar modo di scenette surreali ma a pensarci bene ben radicate nella realtà, a volte proprio alla lettera. Insomma, più facile guardarlo che spiegarlo, raccontarlo non rende bene…

Nessun luogo è (troppo) lontano

Uno scrittore, un aspirante tale, una giornalista inviata di guerra, una psichiatra che non appare fisicamente ma se ne sente la voce nel suo programma radiofonico. La baita di montagna scelta dall’ormai ex autore di best seller Mario Capaldini in pochi giorni diventa fin troppo affollata, abituata com’era all’isolamento. Nessun luogo è lontano è lo spettacolo diretto e interpretato da Giampiero Rappa…

La pazza della porta accanto

“Sono nata il 21 in primavera, ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta.” Alda Merini, interpretata da Anna Foglietta, ripete questi versi al suo ingresso nel manicomio, paura di dimenticare se stessa? La pazza della porta accanto racconta di Alda, del suo rapporto con la malattia mentale; con i circuiti elettrici che brutali le attraversano la testa; e con l’amore erotico, fune che la libera portandole voglia folle di poesia…

…Come non ci fosse un domani

Scherzare con e sulla morte, figura rigorosamente rappresentata al femminile – forse con la sola eccezione del Settimo sigillo  – che nel corso dei secoli ha assunto diversi connotati, amata, odiata, rifiutata, esorcizzata. Ma dalla preistoria in poi impossibile da ignorare, per nessuna cultura o religione nel mondo. Del resto la vita eterna, per chi crede, altro non è […]

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