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Eminem, 50 anni del bianco che ha segnato il rap
Rachel Carson, agli albori dell’ambientalismo moderno
Il Pride di Bologna e il suo orgoglio
Sheila Ribeiro, arte che invita al “non-dominio sulle cose”
World Press Photo, il fotogiornalismo del 2021
Dario Argento al Museo del Cinema di Torino
Non mi lascio commuovere dalle fotografie – la mostra per i 100 anni di Pasolini
Anni Interessanti, l’Italia 1960-1975
Armi biologiche: da Wuhan alla guerra in Ucraina
Romics, dai Millennials alla Generazione Z
Sport e politica, l’arma del boicottaggio
Se i proverbi se la prendono (solo) con le donne
Il dispotico smartphone
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La “dittatura” del politicamente corretto (nun se po’ più dì)
Perché ci sentiamo in obbligo di giustificare il violento?
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Il giornalismo sui social e la gestione del conflitto
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Uruguay 1980, the P2 Lodge, football and the Gold Cup (on TV)
“Definire è limitare”
Bambine-streghe, quando le “catene del pregiudizio” sono reali
Inferno a Roma, quando il Diavolo non ci faceva paura
Trascrittori forensi, “chiediamo giustizia alla Giustizia”
“Duel” a Palazzo Merulana, Amici miei vs Compagni di scuola
new york skyline 11 settembre torri gemelle
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Horror movies, the fine line between trash and cult
Europei di calcio, dalla Guerra Fredda all’edizione condivisa
Trap, giovani e società

Tag: razzismo

“Definire è limitare”

La definizione più comune di “identità” è riferita alla persona, ovvero “l’essere quello e non un altro”, una sorta di consapevolezza di sé stessi, mentre il “razzismo” è una sistematica “discriminazione” basata su “un’ideologia, teoria e prassi politica e sociale fondata sull’arbitrario presupposto dell’esistenza di razze umane biologicamente e storicamente «superiori», destinate al comando, e di altre «inferiori», destinate alla sottomissione”. Eppure l’identità è anche un “recinto” dal quale è difficile uscire…

La Storia e le statue

Ma quindi, si vuole cancellare la Storia abbattendo o vandalizzando statue? La preoccupazione in tal senso non è infondata, ma al momento un po’ eccessiva. Bisogna considerare la concitazione del periodo, la rabbia che da Derek Chauvin finisce per travolgere indiscriminatamente secoli di Storia secondo il classico schema cambiamento-terrore (tutti in un unico processo di massa)-assestamento…

Le vite dei bianchi

Anche dopo l’omicidio di George Floyd non si perde occasione per criticare lo slogan ormai risalente al 2013 #blacklivesmatter. E allora le vite dei bianchi? E le blue lives dei poliziotti uccisi solo per rappresaglia? È ovvio che tutte le vite contino, ma il pregio degli slogan è anche il loro difetto. Sono incisivi ma, proprio perché sintetici, non possono essere esaustivi del tutto. Forse sarebbe bastato aggiungere un too (anche) alla fine per essere inattacabile. Ad ogni modo, il messaggio del movimento non è ritenere che le vite dei neri siano più importanti di quelle degli altri, è porre l’accento su problemi ben radicati…

Il cane più pericoloso? Questo è razzismo (2)

Dopo aver parlato della loro storia millenaria e come siano stati in grado di instaurare con l’uomo un rapporto da subito privilegiato, oggi quasi d’amore, l’etologo Enrico Alleva viene al lato scottante della faccenda: “i cani pericolosi”, perché soprattutto “chi ha bambini, ha spesso paura”. Tra esagerazioni e discriminazioni, tutti gli stereotipi del “cane cattivo”…

Non sono razzista ma…

Le cose sono cambiate dai tempi in cui rozzi e poco istruiti contadini del sud degli Stati Uniti si infilavano una palandrana bianca con cappuccio appuntito e buchi per gli occhi. Quel genuino razzismo che odiava indiscriminatamente (paradossalmente) ha lasciato il passo a un sentimento da una parte attenuato dal filtro del censo e che dall’altra si maschera dietro argomentazioni che più di tanto non reggono, anche se alcune, per un attimo, sembrano addirittura sensate…

Il razzismo è negli occhi di chi guarda (pt. 2)

La nota azienda di abbigliamento H&M è stata accusata di razzismo per la pubblicità della linea di felpe con la scritta “La scimmia più ‘cool’ della giungla”, in cui è un bambino nero a indossare il capo della discordia. Dure reazioni, indignazione, perfino vandalismo in alcuni negozi in Sudafrica, Belgio e altri Paesi…

Crimini d’odio, legiferare il fallimento (Hobbes aveva ragione)

Leggi che inaspriscano le pene per i crimini d’odio sono considerate avanzate. Ma cambiando prospettiva, una società che necessiti interventi normativi del genere dimostra tutta la sua debolezza. Se bisogna per forza specificare che la discriminazione etnica, di genere, preferenza sessuale e religiosa è da condannare, vuol dire che qualcosa non va. E per quanto il lavoro dei legislatori possa essere apprezzabile, è al tempo stesso sintomo del fallimento del senso di comunità…

Da Matrix a Trump, simulazione e ipocrisia

Matrix, uno dei film (trilogie) più “cult” degli anni ’90, si ispira a molti libri di fantascienza, ma soprattutto a un testo che ha del “vero”, pubblicato nel 1985, del filosofo e sociologo francese Jean Baudrillard, Simulacri e simulazione. Nonostante gli anni passati è un saggio che ha molto di attuale, visto che sosteneva una questione che oggi inizia soltanto a mostrarsi: “nella società capitalista, sia la cultura che i media forniscono una rappresentazione fittizia della realtà sotto una struttura economica di sfruttamento. Alcune persone si isolano, riuscendo a uscire da questo condizionamento culturale, conducendo una crociata contro la tecnologia che è quella che simula (inganna e opprime) gli esseri umani”. Comportandosi in piccolo come gli abitanti di Zion, che nel film è l’ultima città umana rimasta sul pianeta Terra…

Movimento delle Donne Curde: “il patriarcato non è naturale”

“Qualcuno di voi a scuola ha mai studiato le origini del patriarcato?”, chiede Dilar Dirik, ricercatrice in Sociologia all’università di Cambridge e attivista del Movimento delle Donne Curde. La domanda retorica scivola nel silenzio e allora Dilar cerca di riassumere solo seimila anni di umanità sulla Terra, quando dal lento passaggio dalla specie Habilis a quella “moderna” Sapiens, di mezzo ci fu la scoperta dell’agricoltura e della scrittura, che segnò l’ultima fase della Preistoria, il Neolitico. Si formarono allora le prime società “moderne” che erano organizzazioni matriarcali, dove le donne svolgevano le funzioni interne, sociali, economiche e politiche, e gli uomini quelle esterne, di sussistenza e difesa…

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