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Rachel Carson, agli albori dell’ambientalismo moderno
Il Pride di Bologna e il suo orgoglio
Sheila Ribeiro, arte che invita al “non-dominio sulle cose”
World Press Photo, il fotogiornalismo del 2021
Dario Argento al Museo del Cinema di Torino
Non mi lascio commuovere dalle fotografie – la mostra per i 100 anni di Pasolini
Anni Interessanti, l’Italia 1960-1975
Armi biologiche: da Wuhan alla guerra in Ucraina
Romics, dai Millennials alla Generazione Z
Sport e politica, l’arma del boicottaggio
Se i proverbi se la prendono (solo) con le donne
Il dispotico smartphone
biancaneve
La “dittatura” del politicamente corretto (nun se po’ più dì)
Perché ci sentiamo in obbligo di giustificare il violento?
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Il giornalismo sui social e la gestione del conflitto
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Uruguay 1980, the P2 Lodge, football and the Gold Cup (on TV)
“Definire è limitare”
Bambine-streghe, quando le “catene del pregiudizio” sono reali
Inferno a Roma, quando il Diavolo non ci faceva paura
Trascrittori forensi, “chiediamo giustizia alla Giustizia”
“Duel” a Palazzo Merulana, Amici miei vs Compagni di scuola
new york skyline 11 settembre torri gemelle
11 settembre 2001, i 20 anni dall’attentato
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Horror movies, the fine line between trash and cult
Europei di calcio, dalla Guerra Fredda all’edizione condivisa
Trap, giovani e società

L’approccio multiculturale di Beltrami

L’approccio multiculturale di Beltrami

Giacomo Costantino Beltrami in Italia è un Carneade qualsiasi, mentre negli Stati Uniti gode di grande fama e considerazione. Fu lui, nel 1823, a giungere per primo alle sorgenti del fiume Mississippi, a realizzare il primo vocabolario sioux-inglese e (pare) a ispirare James Fenimore Cooper nella scrittura de L’ultimo dei Mohicani. Catapultato quasi per caso nell’America che espandeva le frontiere verso ovest, a differenza dei contemporanei Beltrami ebbe un approccio antropologico e multiculturale, grazie al quale riuscì a carpire e tramandare molte tradizioni dei nativi…

Siamo tre giornalisti pubblicisti regolarmente iscritti all’Ordine dei Giornalisti del Lazio e della Sicilia dall’anno 2013. Da più di 10 anni lavoriamo nel campo dell’Editoria e del Giornalismo, e non solo. Siamo aspiranti scrittori, sceneggiatori, artisti.

We are three Italian journalists regularly registered at the Order of Journalists of Lazio and Sicily since 2013. For more than 10 years we have been working in the field of Publishing and Journalism, and not only. We are aspiring writers, screenwriters, artists.

Poi, andando un po’ più nello specifico…

gsantoro84

(@gsantoro84)

è il nostro tank, disarmato, ma sempre in marcia ben aderente al suolo. Lui sa, pensa e agisce, ma se non sa… fa lo stesso! Ogni settimana il punto sullo stereotipo che non avreste mai avuto il coraggio di chiedere. Soprattutto, è il nostro direttore (ir)responsabile. Elemento: TERRA

Co-fondatore nel 2013 di StereoType Magazine, nell’anno lavorativo 2019-2020 ha collaborato come tutor al corso di comunicazione per minori stranieri non accompagnati “Niente Paura” organizzato dalla redazione del settimanale di intercultura PiùCulture.

In passato ha scritto di politica, cultura e intercultura, sport, immigrazione per alcune testate online come PiùCulture, L’Indro, Blasting News, GlisComunicati.it.

Ha scritto anche per Art Tribune.

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aLRinaldi

(@ccidenti)

è la nostra guida spirituale che, infatti, aleggia più che stare in mezzo a noi. Quando torna giù sforna chicche fatte con passione, per il resto rimane una presenza avvertibile da chi ha veramente fede! Elemento: ARIA

Co-fondatrice nel 2013 di StereoType Magazine, e nel 2009 di chiCche L’altro volto delle città, attualmente collabora con il magazine Atlante della Treccani.

Ha collaborato con: Otto e mezzo La7, il manifesto + Alias, Dizionario Biografico Treccani, Più Culture il giornale dell’intercultura a Roma, curatrice della sezione Gender di Bazarweb cultura e intrattenimento a Roma, Satyrnet il primo portale geek italiano, Scuola di scrittura OmeroManafactory web consciousness, sezione spettacolo Zapping Lazio di Latina Oggi, Eco del Cinema, L’università per l’Europa, Birra.it, Work|Out European Students Review (Berlin – Rome – Paris – Barcelona).

Ha scritto anche per Corriere della Sera, Il Messaggero, Art Tribune

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mdanielabasile

(@MDanielaBasile)

è il nostro fuoco creativo. Nata sotto il vulcano, se sta calma e in quiescenza fila liscia come l’olio, se si agita… bisogna aspettare la prossima uscita! Ma poi se ne leggono delle belle davvero. Elemento: FUOCO

Da tempo sentiva il desiderio di abbandonare il computer per tornare a usare le mani in modo più concreto. Oggi si dedica alle sue splendide opere di ceramica… direttamente dall’Etna, ovviamente! Create col fuoco e col cuore. Potete ammirare la sua nuova creatura Nüwa Ceramica dell’Etna, e fare acquisti, su www.nuwart.it Nel sito troverete inoltre la sezione Taccuino d’apprendista dove continuare a leggere qualcosa della nostra penna più… magica.

StereoType Magazine

(@InStereotype13)

Elemento ACQUA: il quarto elemento doveva essere il nostro StereoType stesso, perché solo l’acqua può spaccare le pietre. Un’idea che fluiva da quando ci siamo conosciuti nella quale ci siamo fusi insieme. Ci guardavamo intorno… nel mondo ci sono un sacco di stereotipi che impediscono alla realtà di farsi vedere. Iniziammo così a nuotare controcorrente, perché la prima cosa che volevamo capire è: ma quando parliamo, di cosa stiamo parlando realmente? Da qui tutto il resto, come le onde del mare…

Rosa Tomei, la “serva di Trilussa” era una poeta

“Trilussa andò a vivere nel famoso atelier di via Maria Adelaide nel 1915”, a 44 anni, all’apice della sua fama, quando la casa era frequentata da ospiti illustri, dalla Magnani a Petrolini e lui faceva tournee anche all’estero, in Francia, Brasile, Argentina, Egitto… raccontano che bastava scrivere “Trilussa Roma” sulle lettere che queste gli arrivavano. “Era lo stesso anno in cui a Cori, in provincia di Latina, nasceva Rosaria Tomei…”, racconta Ada Scalchi dell’Associazione 8 marzo, l’inizio di quella che fu un’unione speciale tra il grande poeta e la sua misconosciuta allieva e poeta lei stessa…

Si arriverà a eliminare le carceri? Le nuove direttrici (2)

A Regina Coeli ci si interroga su sé stessi e il “sistema carcere”, tra stereotipi e comunicazione. Un direttorio completamente al femminile che cerca di attuare un cambiamento, un corpo di “agenti” stanchi di essere definiti ancora “guardie”, dentro un “luogo di costrizione”, migliorato nel tempo, che deve però proseguire nella sua evoluzione diventando quel “luogo di cura” immaginato da uomini illuminati, o semplicemente umani, già tanto tempo fa…

Si arriverà a eliminare le carceri? I soliti reclusi (1)

A Regina Coeli ci si interroga su sé stessi e il “sistema carcere”, tra stereotipi e comunicazione. Un direttorio completamente al femminile che cerca di attuare un cambiamento, un corpo di “agenti” stanchi di essere definiti ancora “guardie”, dentro un “luogo di costrizione”, migliorato nel tempo, che deve però proseguire nella sua evoluzione diventando quel “luogo di cura” immaginato da uomini illuminati, o semplicemente umani, già tanto tempo fa…

Odi et amo (troppo)

Non si può vivere solo amando o solo odiando e basta. Una mente sana è in grado di provare tutto il range possibile di amore e odio, a seconda di ciò che le succede… ma è anche in grado di fermarsi al solo pensiero (o alla carta, alla musica, la tela del pittore…) Come Catullo, si può benissimo sentire di amare una persona, o odiarla, o entrambe le cose insieme. È assolutamente normale. (Senza odio non sapremmo cosa amiamo; da millenni l’uomo sublima le passioni più nere attraverso l’arte; l’arte non uccide nessuno). Ma tra il dire e il fare, si sa, c’è di mezzo l’a-mare…

Donne e islam: la gender jihad

I cambiamenti sono lenti perché il movimento delle donne nel mondo islamico è diviso tra femminismo islamista da una parte, e femminismo laico e islamico, dall’altra, è diviso cioè tra donne che credono nella complementarietà di genere e quelle che credono nell’uguaglianza di genere. Quest’ultime portano avanti una “Gender Jihad” che cerca di salvare le donne, anche, dalla povertà.

Donne e islam: “divorzio all’islamica”

“Non è cosi semplice affermare che sia l’Islam a portare arretratezza alle donne, la questione è molto più complessa”. Le storiche della Sis si sono incontrate, come ogni anno, presso la Casa Internazionale delle Donne, per discutere di attualità e storia, insomma come si è arrivati a oggi partendo da ieri. Nell’istruzione, nel lavoro e nella politica si sono registrati importanti passi avanti. “Ma ancora poco si sta facendo per quanto riguarda il Diritto di famiglia islamico, insieme religioso e tradizionale, conservato dalla maggior parte dei Paesi musulmani, e che “sicuramente mantiene molti elementi discriminatori nei confronti delle donne”…

“È tutto un equilibrio sopra la follia” : i media (2)

La follia non si sa bene cos’è e per questo fa paura, allora l’informazione ha un ruolo fondamentale: è in fondo più possibile di ieri che dalla follia come “atto sconsiderato” si possa pensare anche all’anticonformista stay foolish (“rimanete folli”) di Steve Jobs. In ogni caso, come diceva Freud, “la follia è dentro la vita quotidiana” ed è dannoso fare finta che non sia così…

Le ragioni del Nì

Stavolta il quorum non è necessario (perché il referendum del 4 dicembre è confermativo), significa che sulla Costituzione si potrà decidere anche in 3 persone. Perché, tra accozzaglie da Sì e accozzaglie da No… che ne è delle accozaglie da Boh? Tutti quegli italiani indecisi che magari alla fine non voteranno? E non solo perché non hanno capito una benemerita riguardo la riforma (e non certo per colpa loro)…

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