You can’t be neutral on a moving train
Historians, such as journalists, focus on the most important people. “What really matters are the countless small deeds of unknown people who lay the basis for the events of human history”, Howard Zinn once said. Why did he write a history book? Because there wasn’t any like it. It’s A people’s history of the United States, published in 1980 and corner stone of this specific sector. Because Zinn was one of those who changed the narration perspective, placing the last ones with the greatest characters…
Non sono razzista ma…
Le cose sono cambiate dai tempi in cui rozzi e poco istruiti contadini del sud degli Stati Uniti si infilavano una palandrana bianca con cappuccio appuntito e buchi per gli occhi. Quel genuino razzismo che odiava indiscriminatamente (paradossalmente) ha lasciato il passo a un sentimento da una parte attenuato dal filtro del censo e che dall’altra si maschera dietro argomentazioni che più di tanto non reggono, anche se alcune, per un attimo, sembrano addirittura sensate…
The law of Jante
We are used to think of Scandinavian Social Democracies as one of the best political models around the world, able to conjugate collectivism and liberalism. It’s a common belief that the main pillar of Social Democracy is the Law of Jante, a decalogue created by the Danish writer Aksel Sandemose in his novel of 1933 A Fugitive Crosses His Tracks…
Sorriso a 50 stelle (e 13 strisce)
Un gruppo di ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison ha formulato la propria teoria sul perché in certi posti si sia più portati a sorridere rispetto ad altri e la risposta starebbe nell’immigrazione e nel multiculturalismo. In Paesi come Stati Uniti e Canada la comunicazione non verbale avrebbe dunque giocato un ruolo fondamentale nella socializzazione e nella costruzione di un rapporto di fiducia tra le varie comunità…
Fake news, fake problem
Fake news are the alarm of the last few years. A BBC survey, conducted in 18 countries, revealed that 78% of the interviewed feels worried because of the spreading of misinformation. But the real question, in the end, is: do fake news have an actual role in influencing elections, like Donald Trump or Brexit? Or is it just an easy scapegoat to divert attention from personal responsibilities and much deeper social and cultural issues?
Social per combattere analfabetismo e disturbi dell’apprendimento
Internet e i social network sono considerati tra i principali responsabili dell’imbarbarimento culturale, tra concetti stringati in 140 caratteri, slogan, scarso approfondimento, culto dell’immagine, odio e fake news -c’è più che un fondo di verità in tutto questo. Ma oltre ad alimentare il famigerato analfabetismo funzionale, questi strumenti possono combattere l’analfabetismo vero e proprio, insieme ad altri disturbi dell’apprendimento…
Fast fashion, l’etica deve andare di moda
La fast fashion si sviluppa dagli anni Novanta grazie a marchi che propongono uno stile di abbigliamento riconoscibile e a basso costo. Negli anni si è evoluta inseguendo le fogge di alta moda ma a prezzi decisamente più a buon mercato. L’altra faccia della medaglia sta nell’impatto ambientale insostenibile per i cicli di produzione sempre più rapidi e nello sfruttamento dei lavoratori soprattutto nell’Asia centro-orientale…
Piove, Governo ladro (o della cleptocrazia)
Il termine cleptocrazia, dal greco “governo del furto”, fu coniato nel XIX secolo in riferimento alla politica spagnola dell’epoca, ma divenne particolarmente popolare nella seconda metà del Novecento “grazie” al dittatore dell’allora Zaire Mobutu Sese Seko…
1816, the year without summer
1816 had been the year without summer because of the eruption of Tambora, that caused hundred thousand dead people all over the world for dearth and famine, due to the sudden cooling. But even from such a catastrophe, something positive stem. Mary Shelley wrote Frankenstein, for the dark mood of the season, the Flemish painters got inspired by the particular sunsets, the ancestor of the bicycle was invented…
Open space, più chiusura in se stessi
Ethan Bernstein e Stephen Turban, della Harvard Business School, hanno condotto un’indagine in cinquecento aziende in transizione verso l’open space, arrivando alla conclusione, grazie all’uso di apparecchi in grado di captare il contatto visivo e le conversazioni, che il rapporto interpersonale diretto è diminuito addirittura del 70% …