Il vegano non è scemo
Ci hanno messo anni per uscire allo scoperto, ma complici una serie di scandali e malattie orrende legate agli allevamenti intensivi, stanno iniziando ad affermarsi. È un classico: il vegetarianesimo (no alla carne) e il veganesimo (no a qualsiasi derivato animale), hanno appena sconfitto il più vecchio stereotipo del “fanno male ai bambini” e quasi si paventano come diete migliori, che in tv si iniziano a sguinzagliare i carnivori più cattivi (di solito uomini) contro gli erbivori più docili e indifesi (di solito donne). Come se lo scontro tra questi, se poi uno scontro deve esistere, si ponesse sul piano della “sensibilità” e dell’“essere forti”, e via con altri cliché…
Ave, Cesare! Il ritorno dei Coen
A tre anni da A proposito di Davis i fratelli Ethan e Joel Coen tornano sul grande schermo con Ave, Cesare!. E dividono la critica. Dai Coen ti aspetti sempre qualcosa di nuovo e di “usato sicuro” e questo film non fa eccezione, sull’alveo di A prova di spia e dell’irraggiungibile Il grande Lebowski, la trama si sviluppa su improbabili rapimenti e rapitori, dialoghi e situazioni surreali e un umorismo particolare…
Il dio malefico del multitasking (che non esiste)
Gira su internet una nuova ricerca che afferma che “le donne hanno bisogno di dormire più a lungo degli uomini poiché sono più spesso Multi Tasking”.
Peccato che il famigerato multi-tasking non esista!
“Quando la gente pensa di fare più cose in contemporanea, in realtà sta solo passando da un compito a un altro molto rapidamente”.
E questo fa male (e questo bisognerebbe dire!) sia a livello fisico che cognitivo, sia alle donne che agli uomini.
WeWomen: belle, sporche e cattive
Dalla sinossi le intenzioni dello spettacolo sembravano chiare ed enormi: la regista, la spagnola Sol Picò, mette in gioco il suo punto di vista sulla “condizione della donna”, ballando insieme alla beniniana Julie Dossavi, la giapponese Minako Seki e l’indiana Shantala Shivalingappa. Donne tutte diverse, provenienti da Africa, Asia ed Europa, che insieme, ognuna col suo stile particolare e la sua fisicità, mostrano ciò che le accomuna. Una condizione di vita spesso deprimente.
Pietra di Pazienza, una storia afgana
Nella mitologia persiana syngué sabour, pietra di pazienza, è una pietra magica sulla quale ognuno può riversare il racconto delle proprie sofferenze, disgrazie e colpe inenarrabili. La pietra assorbe finché un giorno, colma, esplode. Quel giorno la mente di chi si è confessato si svuota e il cuore si libera. As Sabur ‘il paziente’ è anche uno […]
I media non raccontano la realtà
Alcuni articoli hanno il potere di trasformare la quasi irrilevanza di un fatto in questioni di Stato, perfino di continente, e l’ammonimento sociale in odio cieco e generalizzato. Quando le notizie sono non notizie sono come gusci vuoti in cui trovare la conferma dei propri pregiudizi: lontane dall’essere fatti, parole del genere portano solo a cristallizzare una situazione che si ritiene emblematica…
Entrino i clown
Mantenere il bambino interiore rende un personaggio sanguinario ancora più inquietante. Capricci, stravaganze, eccessi, manie irrazionali, ma anche culto della persona e autocelebrazione, il fanciullino che all’adulto darebbe al massimo un volto folkloristico, lotta contro la corruzione e la fame di potere totale, restandone travolto. Il risultato è agghiacciante…
Dio esiste, vive a Bruxelles e si chiama Murphy
“Ama il prossimo tuo come te stesso; non ho mai detto una cosa simile. Io mi odio”. Scontento, abbrutito, annoiato e violento; questo è il Dio raccontato da Jaco Van Dormael, abita all’ultimo piano di un alto palazzo, rinchiuso in una stanza le cui pareti sono casellari infiniti…
Gattabuia Bicocca
Martedì 5 gennaio 2016, nell’ambito della mobilitazione promossa dal Partito Radicale, una delegazione catanese – composta da Luigi Recupero, Gianmarco Ciccarelli, Patrizia Magnasco, Stefano Burrello e io – è entrata nella casa circondariale Bicocca di Catania. “Visita di controllo” sulle condizioni fisiche della struttura, per assicurarsi che i parametri, contro il trattamento inumano e degradante, definiti dal […]
Da Dylan Dog a Morgan Lost, i media e il narcisismo del male
“Il primo serial-killer è sempre il vostro favorito: Wallendream! Ha ucciso 21 persone, la sua firma inequivocabile: una rosa nera infilata in gola alle sue vittime. La taglia su di lui è di 13mila eurodollari”, dice la conduttrice delle Sexy News. “Sei bellissimo Wallendream! …vieni a uccidere anche meee!”, grida una ragazza dal pubblico. “Il […]