Prima di essere un piatto di lusso, l’aragosta negli Stati Uniti orientali era cibo per schiavi e detenuti. Sia per la sovrabbondanza che per la qualità della carne, scadente se non cotta immediatamente dopo la morte dell’animale…
… viva viva la Befana
Come spesso accade, la figura della Befana è frutto del sincretismo religioso. Già dal X secolo a.C in tutta la penisola si erano sviluppati dei riti legati ai cicli di produzione agricola, in cui la Madre Terra moriva al solstizio d’inverno per rinascere in primavera. L’evocazione di figure femminili volanti, simbolo di fertilità, avveniva dodici giorni dopo il sol invictus, (quindi il 6 gennaio), in riferimento al numero dei mesi del calendario romano…
Bambine-streghe, quando le “catene del pregiudizio” sono reali
L’Aifa già dal 2019 aveva lanciato l’allarme per l’aumento nel consumo di ansiolitici e antidrepressivi in Italia (e in Europa). Ma forse, a noi europei, ormai sfuggono quali siano i veri problemi della vita. “Secondo l’OMS, il 75% dei casi di malattia mentale si concentrano nei Paesi a basso reddito”. Ma se hanno anche altre problematiche, come una guerra, si può intuire come il dramma diventi esponenziale: “In Somalia si possono perdere amici e parenti da un momento all’altro”. A Gaza, una striscia di pochi chilometri, “praticamente è come stare in uno zoo: da lì non si può uscire. E se esci, ti ammazzano”. A questo si aggiungono pratiche che uniscono “paura, povertà e superstizione”…
Talk show e comunicazione politica
Nel corso degli anni di storia della TV I talk show si sono andati sempre più contaminando, mescolando alto e basso, sacro e profano, politica e intrattenimento, cambiando la relazione con il proprio pubblico di pari passo con lo sviluppo delle tecniche e delle filosofie di comunicazione…
Bronx, luogo di nascita dell’hip hop (una Storia, due Americhe)
Se l’hip hop vede la luce nella spontaneità delle feste casalinghe del Bronx, il primo disco, l’ingresso nel mondo commerciale, è tutt’altro che genuino. Una mera operazione discografica dell’etichetta Sugarhill Records, che assembla la Sugarhill Gang. Il singolo è Rapper’s Delight,, l’anno il 1979…
Il paziente zero (se è il linguaggio a essere virale)
Il termine “paziente zero” è tornato di attualità grazie alla pandemia di Covid-19. Per estensione è stato usato in altri ambiti, come nel cinema horror, ma con una certa dose di fantasia si può applicare a tutto ciò che diventi virale…
Sempre più esposti, sempre più guardoni
E’ comune, come essere umani, “essere colpiti da ciò che più colpisce”, come l’odio o la violenza. Soprattutto se arriva da dove non ti aspetti. Di solito questo “shock” è il motore di azioni contrapposte…
Polonia, “povera” ma bella
“Gli stranieri spesso hanno un’immagine della Polonia come di un povero Paese di stile comunista, in cui fa sempre freddo e dove gli orsi polari passeggiano per le strade”, scrive StayPoland. In particolare “i polacchi sanno poco le lingue” e “si lamentano in continuità”; “ai polacchi non piacciono gli stranieri”, ma in compenso “piace la vodka”; infine “in Polonia i crimini sono all’ordine del giorno”. Tutti stereotipi! Che come tali hanno del vero e del falso e, soprattutto, potrebbero essere appiccicati a molti altri Paesi o categorie. Tutt’altra storia è farci un viaggio dentro, anche breve, anche “turistico” (nel senso, davvero ti perderesti il Colosseo la tua prima volta a Roma?), ma curioso di conoscere e aperto. La maggior parte delle volte basta non chiudersi nelle pizzerie… altrimenti, che senso ha viaggiare?
Anno nuovo, vita nuova!
Veniva rappresentato come un bambino in braccio a un vecchio, a indicare il passato che accoglie il futuro, il cerchio della vita; oggi l’immagine che più comunemente lo descrive è quella dei fuochi d’artificio… che proprio quest’anno, per la prima volta, non avranno luogo in varie città del mondo, tra cui Roma. La città che diede i natali al “primo Capodanno”, diventando ben presto la festa più diffusa su tutta la Terra. Anche se non per tutti cade il 1 Gennaio, tutte le culture rimandano alla fortuna e prosperità…
La nostra vita (da quarantena)
Dopo il racconto della “quarantena degli altri”, un’ultima carrellata di piccole storie, stavolta tutte italiane, e soprattutto tutte vere. Tra “eroi” dimenticati e tabaccaie “in prima linea”, stakanovisti pentiti e tensioni di famiglia che (invece) si allentano, ricerche epidemiologiche che rivelano l’assurdità della loro giustificata lentezza e un “distanziamento fisico” che non deve diventare davvero “sociale”…