Natura vs chimica, gli stereotipi del “bio” (2)
Proseguiamo il nostro viaggio tra i 1.001 stereotipi che caratterizzano il dibattito odierno che contrappone la natura alla chimica… quando c’è poco da contrapporre: entrambe tossiche e salutari.
Natura vs chimica, 1.000 stereotipi di cui non puoi proprio fare a meno (1)
In tempi recenti si è allargata una certa platea di persone che è solo per il “naturale” e contro ogni prodotto chimico. Una contrapposizione fuorviante che non tiene conto del fatto che non tutto ciò che è in natura è salutare, non tutto ciò che è chimico è artificiale o tossico. La chimica di base è natura, “composizione della materia”. Quello che è importante è non credere a tutto, non ingigantire la realtà, e soprattutto puntare su chi fornisce fonti e dati attendibili. Per orientarci al meglio possibile nelle nostre scelte quotidiane…
Caltagirone, la stereotipia ceramica e i suoi grandi maestri
Caltagirone è una città-riferimento nel mondo della Ceramica. Sulla Terra, ci sono zone geografiche, soprattutto quelle ricche di argilla, dove si è consolidata l’arte della produzione ceramica approdando, nel tempo, per stile e fattura, a quella che potremmo definire una stereotipia; un’identità a tutti conosciuta e da tutti riconosciuta. Nella Sicilia orientale, quando si parla […]
La mafia e i suoi stereotipi televisivi
Esistono oltre 130 film e serie tv sulla mafia, carichi di luoghi comuni ormai superati, come l’ignoranza, la chiusura mentale e locale nei paesini della Sicilia, la lotta allo Stato. Cirino Cristaldi, nel suo libro “La mafia e i suoi stereotipi televisivi”, mette ordine sulla questione…
Breve guida agli stereotipi sui migranti
Oltre 5 milioni di migranti in Italia ma ancora in molti preferiscono basarsi sugli stereotipi anziché approfondire la conoscenza. E i media di volta in volta fanno allarmismo sui rapinatori dell’est, baby gang sudamericane, aspiranti terroristi islamici. Con l’evergreen dei Rom, jolly da giocare quando le acque sono troppo calme…
Stereotipi espressi
Prima di mettermi a scrivere ho cercato ‘racconti barista’ in google, sperando in qualche blog di banconisti di wine bar dove emergessero gli stereotipi espressi: tipologie di clienti legati a tipologie di caffè …. Bèh, le prime tre pagine erano elenco di roba porno. Dopo le tre pagine, mi sono arresa e ho cambiato parole […]
Stereotipi di migranti in città, appunto
Al Fanfulla hanno presentato un concorso che promuove la realizzazione di prodotti culturali aventi a oggetto “stereotipi di migranti in città”. Quando dico questo, anzitutto tutti pensano che “allora il Fanfulla ce l’ha fatta!” Purtroppo no – non riescono a sostenere i costi – a fine mese i ragazzi consegneranno le chiavi. Allora senti davvero […]
PerCorti di Vita a Torino
Al Maffei di Torino è andata in scena la IV edizione 2023 del Festival internazionale di cortometraggi PerCorti di Vita. Un formato facile da consumare, ma sempre difficile da realizzare. Come condensare in pochi minuti un lutto tremendo, una vendetta inaspettata e la quotidiana violenza sulle donne (senza andare incontro ai soliti stereotipi) ?
*ITALIANO*
Forse significava qualcosa. Forse no, a lungo andare, ma nessuna spiegazione, nessun insieme di parole, musica o ricordi può toccare quella sensazione di sapere che tu eri lì e vivo in quell’angolo di tempo e di mondo. Qualsiasi cosa significhi.
Hunter Stockton Thompson – Paura e disgusto a Las Vegas
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Gabriele Santoro gsantoro1984@gmail.com
aL Rinaldi alicelunarinaldi@gmail.com
Maria Daniela Basile non ha un conto Paypal, ma se vuoi sostenere il suo lavoro oggi si dedica a tempo pieno all’arte ceramica (ovviamente oltre ogni stereotipo!) con la sua Nuwart.
Ma se prima di procedere desideri approfondire quello che facciamo e perché ti stiamo chiedendo un supporto, continua pure a leggere! Ci teniamo a farti sapere chi siamo…
Ci chiamiamo Gabriele, Alice e Daniela, siamo tre liberi giornalisti da Roma e Catania. Ci siamo formati nel settore del giornalismo sociale e interculturale (quello che si occupa di immigrazione tanto per capirci) grazie a un piccolo-grande giornale online, ma del territorio romano, che si chiama Piuculture.
Qui abbiamo “scoperto” stereotipi come se piovesse, ci siamo sorpresi di quanti siano e come siano diffusi in ogni campo, e quanto sia difficile superarli per iniziare a parlare delle cose in modo concreto. Abbiamo così deciso, nel lontano 2013, di lasciare la redazione dove ci eravamo conosciuti per creare questo nostro progetto in cui crediamo molto, perché nasceva dalla nostra personale necessità di andare più a fondo dentro le questioni che riguardano l’umanità. Come è scritto sui nostri canali social “esistono migliaia giornali nel mondo. La maggior parte tratta la cronaca. Alcuni vanno in profondità. Nessuno parla degli stereotipi che sono dietro ogni singolo aspetto della vita umana. Ma sono proprio quelli che impediscono di vederci chiaro“.
Qual è il problema?
Purtroppo il giornalismo da lungo tempo soffre di uno stereotipo molto negativo. (Qui il nostro articolo -futuro- in merito). E purtroppo alcune volte, alcune cose che si dicono sono più che vere. Stagisti e collaboratori che mantengono le grandi testate. E in generale tutta la sua professionalità ne sta seriamente risentendo.
Nel nostro piccolo, sono tanti anni che proviamo a fare il nostro lavoro, sia da dipendenti che da indipendenti, ma di fatto è sempre stato impossibile viverci, anche collaborando con grandi testate. Il nostro primo “articolo narrativo” fu proprio su questo tema.
Viste le difficoltà incontrate nel tempo ci siamo ritrovati a metterlo in discussione, ma da più di 20 anni ormai non abbiamo più smesso di scrivere su quello che osserviamo intorno a noi. E anche se talvolta può sembrare piccolo, può essere grande nei significati che poi sono quelli che danno senso alla vita. Qualche volta siamo riusciti a uscire anche dai nostri confini delle nostre città, ma se ci aiuterete a essere più grandi potremmo fare ancora di più andando dove vogliamo raccontare, ma anche dove voi volete “inviarci”. La nostra mail è sempre aperta per nuove idee e proposte e siamo convinti che un giornale debba essere anche aperto alle richieste di chi legge e desidera informarsi, e non solo far cadere notizie dall’alto.
In cambio offriamo tutta la nostra passione e volontà nell’offrire un giornalismo diverso, per certi versi antico e per altri nuovo, ma comunque quanto più libero da schieramenti, che cerca di perseguire un solo obiettivo: guardare alla realtà della vita che succede, più che dei fatti, anche utilizzando in maniera schietta il nostro punto di vista.
Amiamo infatti una corrente giornalistica che non va per la maggiore, ma noi riteniamo che invece sia l’unica che prova ad abbracciare un “fondo di verità” più ampio…
*ENGLISH*
Maybe it meant something. Maybe not, in the long run, but no explanation, no mix of words or music or memories can touch that sense of knowing that you were there and alive in that corner of time and the world. Whatever it meant.
Hunter Stockton Thompson – Fear and loathing in Las Vegas
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Gabriele Santoro gsantoro1984@gmail.com
aL Rinaldi alicelunarinaldi@gmail.com
Maria Daniela Basile does not have a PayPal account, but if you want to support her work today she dedicates full time to ceramic art (beyond any stereotype of course!) with her Nuwart.
But if you want to learn more about what we do and why we are asking for support before proceeding, read on! We want to let you know who we are…
We are Gabriele, Alice and Daniela, we are three free journalists from Rome and Catania. We trained in the sector of social and intercultural journalism (the one that deals with immigration just to be clear) thanks to a small-great online magazine from Roma which is called Piuculture.
Here we “discovered” stereotypes as if it was raining arms and legs, we were surprised at how many and how widespread they are in every field, and how difficult it is to overcome them to start talking about things in a concrete way. So we decided, back in 2013, to leave the editorial staff where we met to create our project we believe in a lot. It arose from our personal need to go deeper into the issues that concern humanity. As it is written on our social channels “there are thousands of newspapers in the world. Most of them deal with the news. Some go deep. Nobody talks about the stereotypes that are behind every single aspect of human life. But it is precisely those that prevent us from seeing it clearly” .
What’s the problem?
Unfortunately, journalism has long suffered from a very negative stereotype. (Here our article about). And unfortunately some times, some things that are said are more than true. Interns and collaborators who maintain the large newspapers. And in general all the professionalism is seriously affected.
In our small, we have been trying to do our job for many years, both as employees and independent, but it has always been impossible to live with it, even collaborating with large newspapers. Even if we are ok as journalists. Our first “narrative article” was about this very subject.
Given the difficulties encountered over time, we have found ourselves questioning it, but for more than 20 years now we have not stopped writing about what we observe around us. And although sometimes it may seem small, it can be large in the meanings that give sense to life. Sometimes we have managed to get out of our city borders, but if you help us to be bigger we could do even more by going where we want to tell, but also where you want to “send us”.
Our emails is always open also for new ideas and proposals. We are convinced that a newspaper should also be open to the requests of those who read and want to be informed, and not just dropping news from above.
In return we offer all our passion and willingness to offer a different journalism, in some ways old and for others new, but still as free from sides, which seeks to pursue a single goal: to look at the reality of life that happens, more that of the facts, even using our point of view in a frank way.
We love a journalistic genre that is not popular at all, but we believe that instead it is the only one that tries to embrace a wider “fund of truth”…
Eminem, 50 anni del bianco che ha segnato il rap
Non è stato il primo rapper bianco, forse neanche il migliore di sempre. Ma è stato fondamentale per far cadere molte barriere razziali nel rap. Eminem, all’anagrafe Marshall Mathers, compie 50 anni…