Che sia arrivata la guerra dopo una pandemia in cui NON si è parlato a sufficienza di armi biologiche… è quantomeno inquietante. Soprattutto. E se il problema serio non fosse tanto sui vaccini? Quanto l’usare i virus come armi anche quando sarebbe internazionalmente vietato?
Non abbiamo neanche fatto in tempo a leggere I misteri di Wuhan
(2021), il nuovo libro-inchiesta dei giornalisti Franco Fracassi e Federica Ipsaro Passione, che dobbiamo parlare di “tutt’altro”. Ma siamo sicuri? Quello che usciva da un libro di cui tutti dovrebbero, quantomeno, parlare – ma ovviamente no! – non è importante, è FONDAMENTALE. Ma i media, perfino nei “Paesi democratici”, sono spesso lo strumento dei poteri (anche “solo” economici) per nascondere. O perlomeno non sottolineare abbastanza, le cose davvero importanti.
Questo libro-inchiesta ci ricorda anzitutto che esisterebbe una “Convenzione di Ginevra” del 1972
effettiva dal 1975, “contro armi biologiche e manipolazioni di virus, che è stata firmata da 179 Paesi. Ma di fatto 15 non la rispettano”, dice Fracassi. Alcuni non hanno mai firmato. Si tratta di piccoli Paesi in Africa (Chad, Comore, Gibuti, Eritrea, Namibia, Sud Sudan) e Oceania (Kiribati, Micronesia, Tuvalu). Più uno in particolare che spicca, Israele. (NB la Palestina è tra i firmatari). Ma ancora più preoccupanti sono ben 3 Paesi firmatari, talmente potenti, che semplicemente “se ne fregano”. Stati Uniti, Cina, Russia + Turchia. E sono questi ultimi 5 a (dover) preoccupare tutto il mondo.
“Dunque potrebbero essere processati per crimini contro l’umanità”
chiosa Fracassi. Ma ovviamente nulla accadrà perché “oggi le armi biologiche sono le più convenienti“. Basti vedere l’ultimo esempio della Russia in Ucraina (penultimo esempio la Turchia in Siria) che non si fa alcuno scrupolo a utilizzare anche le armi chimiche. Soprattutto a base di fosforo, ma ne esistono di ogni tipo, in realtà, e tutte generalmente letali: nervine, asfissianti, vescicanti, polmonari, lacrimogene, inibenti e citotossiche. Minacciando anche l’utilizzo di quelle biologiche. Se non l’ha già fatto!? Per non parlare del nucleare. Non tanto l’esplicito utilizzo della bomba. Quanto questo “giocare” a fare la guerra in mezzo a 15 reattori disseminati per tutto il territorio ucraino.
Nonostante ci siano prove conclamate di esperimenti di “guadagno di funzione”
gain-of-function si dice in inglese, ovvero tentativi “altamente pericolosi che trasformano virus innocui in armi, dentro laboratori oltretutto non sicuri”. Esperimenti che sono appunto vietati. Ma, almeno negli Stati Uniti, “nel 2017 sono stati ri-autorizzati per ordine di Donald Trump”, con laboratori (militari) allestiti perfino “dentro un Paese come la Cina dove non sono mai stati interrotti”.
“Ci sono documenti pubblici che parlano proprio del Lab P4”
quello incriminato da cui sarebbe uscito il Sars-Cov-2, il quale laboratorio, da solo, ha riportato ben “1.100 incidenti in 5 anni”. Su Science si parlava di questo tipo di laboratori (americani), e relative preoccupazioni degli scienziati, fin dal 1984! “Uno dei tanti documenti reperibili, viene dal governo australiano che denunciava proprio l’utilizzo della Sars come arma biologica preferita di chi possiede questi arsenali”, perché “efficientissima”. Essa, infatti, “non deve ammazzare tutta la popolazione di un Paese. Ma deve sostanzialmente metterlo in difficoltà”. Con una semplice ricerca su internet si possono consultare molti documenti governativi, anche provenienti dagli stessi Stati Uniti!, che quantomeno non escludono affatto la possibilità: “Il virus, potrebbe essere di origine naturale o il risultato di una manipolazione genetica. Il suo rilascio è stato dovuto alla povertà di norme e pratiche di sicurezza di laboratorio, esacerbate dalla pericolosa ricerca sul guadagno di funzione condotto a livelli di biosicurezza inadeguati”.
In questo laboratorio, nello stesso momento, si facevano esperimenti anche sui vaccini
“Se andate a vedere le aziende che finanziavano questi esperimenti erano le stesse farmaceutiche che oggi forniscono questi vaccini, tra cui per esempio Johnson & Johnson. Ovvero grossi privati”, le cosiddette Big Pharma a indicare tutte le case farmaceutiche internazionali, “che lavorano coi militari. Il che è un’altra assurdità”. Da una parte può anche essere un po’ consolante: significa che su questo tipo di vaccini per questo tipo di virus ci lavorano da molto più tempo, dall’altra è inquietante, perché (quantomeno) già sapevano che poteva succedere, mentre la gente comune, e interi altri Paesi!, ne erano completamente all’oscuro.
Significa che siamo stati solo “fortunati”, la pandemia poteva scoppiare anche molto prima
Anzi, pochi sanno che a Fort Detrick, enorme area militare vicino Washington, c’è un laboratorio uguale a quello di Wuhan, dove oltretutto operavano gli stessi scienziati (militari) americani che lavoravano anche a Wuhan, e sullo stesso virus Sars. “L’anno precedente” lo scoppio della pandemia, “il laboratorio di Fort Detrick era già in situazione critica per una fuoriuscita di liquami infettati”. Se non che a Giugno 2019, improvvisamente, nell’area intorno alcune persone si ammalano. Le cronache dell’epoca, articoli usciti anche su New York Times e Washington Post, denunciavano “una strana malattia respiratoria che aveva già tutte le caratteristiche del Covid”. A quel punto il Governo si affretta a chiudere l’area. Ma in seguito alle ovvie interrogazioni parlamentari la risposta è stata solo una, la solita (ormai) quando si vuole nascondere la verità. O perlomeno sembra sempre più difficile capire dove si ponga il confine: “sicurezza nazionale, Segreto di Stato“.
Come oggi “l’Italia ha messo il Segreto di Stato sull’invio delle armi all’Ucraina, perché?”
denuncia Amnesty Italia nelle parole di Riccardo Noury. Perché questa cosa di Fort Detrick è importante? Perché “a Wuhan, solo 3 mesi dopo si verifica un incidente identico di cui non si è mai parlato”, ma è quello che ha probabilmente innescato tutto! Cercando invece il capro espiatorio “culturale” del famigerato wet market (che pure ha la sua pericolosità, oltre che disumanità!). Ma “da quello che è emerso (articoli scientifici ufficiali di chi lavorava o era lì)”, alcuni citati nei link qui forniti, “questi laboratori non erano solo pieni di provette, qui venivano tenuti anche molti animali come cavie. Quindi, anche ammesso che sia stato tutto naturale, la trasmissione è stata comunque sperimentata anche in laboratorio“.
Siamo quindi a Ottobre 2019, ma il resto del mondo rimarrà ignaro fino agli inizi del 2020
“Nessuno ha parlato di questo incidente. Questa è la cosa più assurda, e non è nemmeno un segreto che il laboratorio P4 sia stato poi chiuso! Compresa la coincidenza – che per me solo tale è – con l’inizio dei Giochi mondiali militari, che pochi giorni dopo hanno riunito a Wuhan 10mila atleti da tutto il mondo”. Divenuti così il vettore internazionale che ha innescato la pandemia (rispetto al caso di Fort Detrick che sono invece riusciti a contenere). “Un altro documento reperibile senza troppi problemi è quello che vede tale Peter Daszak, zoologo e responsabile britannico di una fondazione privata Usa che si vanta del coronavirus… nel 2016. Una ricerca militare che non serviva per il bene”. Anche in caso fosse stata fatta in modo preventivo per proteggere, diciamo così, l’umanità da una eventuale pandemia, come si sostiene da quel lato. Significa anche che il laboratorio, da cui ancora non è stata esclusa la fuoriuscita del Covid-19, era sì in Cina. Ma era stato costruito dai francesi, e recentemente gestito da americani e inglesi“.
“Già nel 2016 avevano la capacità di modificare geneticamente i coronavirus senza lasciare tracce”
si legge, nello stesso documento degli Affari Esteri dell’Agosto 2021 (sotto Biden, ma di provenienza Repubblicana) (v. link precedenti). “Ciò chiarisce che le affermazioni della comunità scientifica, secondo cui SARS-CoV-2 non potrebbe essere artificiale perché non ha marcatori di modificazione genetica, sono false. Concludiamo che ci sono ampie prove che il virus potrebbe essere stato manipolato geneticamente e che è di vitale importanza indagare a fondo questa ipotesi”.
Esistono “200 laboratori Usa” di questo genere, “uno è anche in Italia, a Sigonella”
Il che rimanda anche al “problema Nato”. Un’organizzazione già obsoleta da decenni, strutturata su squilibri e veti oggi incomprensibili, e che al momento mantiene una posizione che sembra essere più rischiosa che di vero aiuto. E soprattutto, l’Onu che fine ha fatto? E’ vero che la diplomazia non si sbandiera a destra e a manca, è un lavoro difficile che richiede calma, tempo e molta discrezione (no urla mediatiche). Ma sembrava avere una posizione più forte un tempo, quando non si parlava d’altro, in tutti i conflitti che laceravano l’Europa e non solo, di “caschi blu”. Dove sono ora?
“Io non credo che la pandemia sia stata provocata volontariamente”
Anche perché si è ritorta contro tutti, compresi i Paesi che con questi esperimenti si divertivano! “Ma sicuramente si è giocato col fuoco”. E continuiamo a farlo, come se niente fosse. Inoltre, “come col terremoto de L’Aquila, sicuramente qualcuno ha festeggiato”. E pochi Paesi erano in vantaggio su tutto il resto del mondo. Insomma, non si vuole fare alcuna dietrologia. La scoperta del coronavirus sembra del tutto “naturale”, raccolto da campioni fecali provenienti da un gruppo di pipistrelli in una cava dello Yunnan in Cina che nel 2012 ammalò e uccise tre minatori. Il punto è che, in ogni caso, quei campioni di virus sono stati raccolti e poi manipolati: “in quel laboratorio non sicuro si facevano esperimenti che non si potevano e non si possono svolgere”. E di certo si continuano a fare nel più completo silenzio.
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Un’intervista a Franco Fracassi, che negli anni si è occupato di molti casi controversi (come quello sul Monte dei Paschi di Siena, il G8 di Genova, la nascita dell’Isis, l’11 Settembre…) è disponibile qui https://www.facebook.com/crescereinformandosi/videos/252564769847014
Interessante e documentato come sempre