Dopo ben 27 edizioni la 2022 è stata la prima al Romics per StereoType Magazine. Una vergogna, da appassionati dei fumetti! Ormai storico festival romano e internazionale, dedicato anche all’animazione e i videogiochi. A direzione femminile da almeno 10 anni. Ma noi siamo praticamente fermi a vecchi fumetti “occidentali” (tranne Zerocalcare e poco altro) e vecchi cartoni giapponesi. Per capirci qualcosa di questa nuova ondata (molto più coreana) ci siamo fatti accompagnare da un’amica ancora appassionata che l’ha seguito fin dalle prime edizioni, tra i cosplayer sul podio nelle passate edizioni, + 3 esperti d’eccezione… i nostri nipoti !
Fino agli anni ’90, se andavi alle Medie c’era ben poco da condividere con quelli delle Elementari
(e viceversa). A parte che oggi si chiamano pure in modo diverso, tanto per complicarci inutilmente la vita! Questo è quello che vivevamo noi fino ai ’90. Oggi questa generazione piuttosto ampia, che va dai 3enni ai 27enni di oggi, è effettivamente “unica” perché ragazzini un tempo distanti sembrano davvero condividere molto. (Grazie a internet?). E tutti, sembrano molto più grandi per ciò che, e come, lo affrontano. Il 7enne, praticamente è un piccolo adolescente, le 12enni ragazze già grandi che ancora si innamorano di “personaggi”, come succedeva a noi coi cartoni giapponesi che mandavano su Super 3. Lady Oscar, Rensie la strega, Bia, Holly e Benji, I cavalieri dello Zodiaco, L’uomo tigre… L’immancabile TJ Unicorno che in questa “fiera del nuovo” ha fatto suonare anche il passato… che non è mica trash ! (TJ sta per TrashJay, “primo e unico Dj spazzatura” come lui stesso si definisce).
Tra Zelda e Link, Haruchiyo e Mikey, Senju, Mitsuya e Tanjiro…
sinceramente ci abbiamo capito poco. Ma una cosa è certa: sono tutti “personaggi che shippiamo un sacco”, dice una dei nipoti. Da ship, relationship, relazione. (Il più piccolo per fortuna ancora non parla così ;p). Ma di sicuro lo slang dei “giovani d’oggi” è molto più facile da capire per gli adulti, rispetto al nostro di 20-30 anni fa ormai, in cui spesso si inventavano nuove parole di sana pianta, e tutte legate al proprio dialetto. Col fatto che questo è “più internazionale”, e legato all’inglese, è un vero e proprio slang italianizzato e/o ulteriormente sintetizzato… più aperto. Per intuirlo basta sapere un po’ di inglese, obv!*
Al Romics dunque si ammirano cosplayer, si gira tra stand che hanno di tutto sul tema, si gioca…
Giochi “reali”, come il Go, reso celebre da Squid Game, prima serie coreana di culto, molto protagonista sia a livello di gadget che di eventi e maschere. O “nuove lotte” di “ludosport” che quindi uniscono la lotta e il gioco. E giochi virtuali, postazioni e contest di ogni tipo, dal video alla Realtà Virtuale. Si ascolta la musica, si balla, si incontrano i propri fumettisti preferiti (da Milo Manara a Sio) (ma dopo interminabili file). Si mangia e si beve (con la dovuta differenza tra l’economicità di alcuni oggetti, altrimenti introvabili, e l’eccessivo ricarico su cibi e bevande, anche piuttosto banali)…
Ma soprattutto si “stalkera” e si “sprofonda”
se becchi il tuo amore (ovvero colei/colui con cui il personaggio che interpreti effettivamente sta). Magari improvvisando il matrimonio della vita con tanto di scambio di anelli creati a casa ad hoc, con nastri e perline. Oppure, in mancanza dell’anima gemella virtual-reale, può anche succedere di doversi chiedere “ma dovevo combattere?”, quando il più piccolo ha incontrato, più di una volta, la sua controparte “buona”.
E allora ci siamo fatti shippare anche noi da questa fiera (chissà se si potrà dire così)
“strapiena rispetto agli altri anni… sarà anche perché erano già a 4 edizioni saltate per il Covid”, dice l’amica. E soprattutto dai costumi, realizzati con una cura incredibile – “spesso anche mesi di preparazione per trovare tutti i pezzi giusti. Una volta si entrava gratis al Romics se eri vestito. Puoi immaginare cosa è successo. La gente si presentava vestita nei modi più assurdi pur di entrare senza pagare. Così hanno iniziato a verificare ogni maschera con la foto a fianco. Soprattutto, all’epoca non si trovava nulla, erano costumi solo fatti a mano, fatti apposta per vincere il contest”. Contest che ti portava dritto in Giappone, mica pizza e fichi. Oggi il contest rimane, ma non c’è alcun premio ed è molto meno pubblicizzato. Anche il luogo era “molto più anonimo rispetto agli altri anni”. Tant’è che, complice un programma poco fruibile e la grande confusione, lo abbiamo perso per pochi minuti.
Nonostante il fumetto sia nato negli Stati Uniti, oggi l’Oriente comanda
I personaggi provengono quasi tutti da manga (“fumetto” in giapponese) e/o anime (“cartone animato” in giapponese). Ma, dopo una lunga egemonia dal Giappone, appunto, la Corea è oggi la protagonista. “Una cultura per certi versi ancora più cruda e forte“. Molto pochi i riferimenti ad altri Paesi o proprio interi continenti. Per esempio si rimane davvero colpiti dal fatto che perfino un bambino di 7 anni, nonostante non l’abbia mai visto, conosca ogni personaggio di Squid Game. Soprattutto la temibile bambola dell’1, 2, 3… stella! E come lui tutti i suoi compagni di classe. Praticamente il marketing del prodotto arriva prima del prodotto ormai!
Senza dimenticare i vincitori di quest’anno che sono pur sempre i fumetti
Superata la fascinazione per i costumi, rimane il succo del festival, premiare e far notare le nuove uscite e i nuovi talenti… qui sotto trovate la lista di tutti i vincitori. In attesa della prossima, imminente, XXIX edizione romana dal 6 al 9 ottobre 2022. E senza dimenticare il Lucca Comics, dal 28 ottobre al 1 Novembre 2022. “Considerata da molti come la più importante rassegna italiana del settore, prima d’Europa e seconda al mondo, dopo il Comiket di Tokyo“.
*Obviously, ovviamente.
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Le premiazioni dei Romics d’Oro
hanno avuto come protagonisti la fumettista Laura Scarpa e il giornalista Vincenzo Mollica. Due figure poliedriche che hanno celebrato la loro quarantennale carriera artistica. La ventesima edizione del Premio Romics del Fumetto realizzato col patrocinio del Centro per il libro e la lettura, ha assegnato:
Menzioni speciali
Stone Fruit
Di Lee Lai, Coconino Press
I gatti del Louvre 1
Di Taiyo Matsumoto, J-POP Manga
Miglior Libro di Scuola Angloamericana
Premio ex-aequo
The Seeds
Di Ann Nocenti e David Aja, BAO Publishing
Il fiume di notte
Di Kevin Huizenga, Coconino Press
Miglior Libro di Scuola Giapponese
Tredici notti di rancore
Di Kazuo Kamimura, Coconino Press
Miglior Libro di Scuola Europea
Castello di sabbia
Di Pierre Oscar Lévy e Frederik Peeters, Coconino Press
Miglior Ristampa
Black Kiss Omnibus
Di Howard Chaykin, saldaPress
Miglior Serie
Usagi Yojimbo – L’edizione speciale 8
Di Stan Sakai, ReNoir Comics
Miglior Libro di Scuola Italiana
10 Ottobre. Primo volume.
Di Paola Barbato e Mattia Surroz, Sergio Bonelli Editore
Miglior Libro per Bambini e Ragazzi
Premio ex-aequo
Easy Breezy
Di Yi Yang, BAO Publishing
Le sorelle Grémillet. Il sogno di Sara
Di Alessandro Barbucci e Giovanni Di Gregorio, Tunuè
Premio Nuovi Talenti
Prima di tutto tocca nascere
Di Sonno, Feltrinelli
Premio Speciale della Giuria
Quaderni russi. Sulle tracce di Anna Politkovskaja e Quaderni ucraini. Le radici del conflitto
Di Igort, Oblomov Edizioni
Gran Premio Romics
Ritorno all’Eden
Di Paco Roca, Tunuè