“Prima o poi ci sarà il collasso, e allora si dovranno inventare qualcosa”. Nel nuovo documentario di Marc Bauder premiato a Locarno, Master of the universe, Rainer Voss, ex operatore finanziario “spietato” che ha lavorato per quei mercati che oggi sembrano comandare tutto, ci fa una rivelazione: “so che vi deprimerò con questa storia”, siamo in crisi da tanto, ma non finisce mica qui, “probabilmente arriverà qualcosa di ben peggiore”. Le ipotesi sono un intervento politico, una grossa scossa esterna, per esempio una crisi più profonda, o la proposta di un nuovo modello economico. “Di sicuro i mercati finanziari da soli non impareranno dai loro errori, ma le persone si possono fermare. Il problema è che nessuno parla per primo”.
La politica fa ancora finta di nulla
Quello che in superficie si sospetta soltanto, nel profondo lo sanno tutti: il mondo è governato dalle banche. Voss parla infatti di cifre così alte che sono in grado di mettere in ginocchio un Paese. Questo è successo con la Grecia: era solo l’economia europea più debole.
Poi è venuto il Portogallo. Nessuno sa del forte indebitamento dell’Olanda – al 120% del Pil. La crisi di Spagna e l’Italia si è cercato di contenerla – da noi con Mario Monti – perché “lo step successivo sarà appunto il game over, la Francia. In quel caso i costi saranno talmente alti che nemmeno la Bce potrà accollarseli arrivando alla vera crisi finanziaria e sociopolitica che non penso avrà un lieto fine”.
Inizia tutto da una “doppia nottata”
È così che i nuovi assunti iniziano la loro scalata nelle grandi banche. Fai una doppia nottata per il capo, che significa inventarsi qualsiasi cosa per far guadagnare del 10% in più la tale azienda che chiede consulenza. Fai le due di notte. Poi ti addormenti. La donna delle pulizie alle cinque ti sveglia e ricominci fino alla notte successiva.
Fatto questo un po’ di volte, hai la promozione e inizi a guadagnare un sacco di soldi. “A meno di 30 anni in un solo giorno guadagnavo più di quanto avesse fatto mio padre in tutta la carriera, era artigiano”. La doppia nottata è una dimostrazione militare di fedeltà assoluta, la vita della banca deve venire prima.
Da quel momento in poi inizi a sentirti davvero un Master of the universe:
“ci sono tutti gli ingredienti per sentirti padrone dell’universo. Creano gente deformata che alla fine non è più in grado di vedersi fuori da quel sistema economico che con la globalizzazione e l’interdipendenza tra Stati ha modificato profondamente sé stesso: prima l’economia reale e la finanza erano sullo stesso piano.
Poi sono arrivati gli americani, noi pendevamo dalle loro labbra, sembravano camminare sull’acqua. Lavorare in banca era come lavorare in un recinto di sabbia, con la paletta e il secchiello”.
Pochi ingranaggi in un ambiente ristretto non provocano danni
Ma quando quegli ingranaggi diventano migliaia, tu davvero non puoi più prevedere cosa succederà. “Tanti affari conducono per forza verso l’illegalità. Ora quel recinto di sabbia può provocare danni enormi.”
In uno stralcio del processo Goldman Sachs è possibile vedere chiaramente le priorità delle banche, e quindi dei mercati finanziari: “vendere prodotti di merda”, come risulta da fitti carteggi di e-mail. Sono i clienti a non saperlo, “come alla roulette perdono sempre. Anche quando vincono dimenticano di quello che si sono giocati prima”.
È inutile parlare di trasparenza
“Perché nelle transazioni finanziarie si dovrebbero studiare milioni di documenti”, ci si affida a decisioni tirate a sorte. “Come per il bosone di Higgs”, non si sa se esiste o come funzioni, si prende per valida la teoria.
La componente umana provoca crisi improvvise
Licenziamenti, fallimenti nel mondo, sembra voler ricordare Voss: “spesso non c’è cattiveria né inganno, spesso sono solo provocazioni umane, cercare di fare gli affari che avevano fatto altri, ma meglio”.
I processi decisionali sono velocissimi e così la finanza mette alle strette la politica. Insomma come già rappresentato anche dai film di “finzione” si tratta di vite umane appese ai giochi di pochi: “uno sgretolamento della strutturazione sociale che porta la gente a piantare le patate dove prima piantava fiori”.
Le persone che possono fare danni seri sono in basso nella piramide decisionale
Il bello è che si guarda a loro come super uomini – già solo la difficoltà di capire davvero fino in fondo ciò che stanno spiegando, tra formule e numeri, un gergo lontano dalla maggior parte della popolazione del mondo – ma in realtà sono semplici trader, “come dei capomeccanici tra gli operai”: ovviamente appena fai casino vieni denunciato dalla stessa ‘famiglia’ per la quale hai buttato la tua vita.
Come il caso di un giovane broker in Francia che sotto processo commentò “ero come una prostituta, a loro interessava solo che portassi più soldi, in che modo erano fatti miei”.
Basta pensare solo a una cosa
“Prima le azioni si tenevano in media 4 anni, oggi 22 secondi, ma se pensiamo alle azioni per quello che sono, partecipazioni societarie, non ha senso. Non si negozia più un valore, come si faceva prima, si vuole solo vedere la reazione dei mercati”, questi soggetti astratti che sembrano decidere ogni cosa. “In un mondo così chiuso è umano dimenticarsi del mondo esterno”.
Ti dimentichi anche di tua moglie e dei tuoi figli, figurati il resto. “C’è una sorta di distacco istituzionalizzato, che dilaga come un virus”. Macchine da soldi. “Anche quando uscivo con gli amici me ne rendevo conto, che ormai avevo poco da condividere”.
Insomma, un film sconvolgente
Che in realtà non fa altro che confermare ciò che sapevamo, ma ci fa molta paura ammettere. Eppure secondo Voss il rimedio a questo modello economico, paradossalmente, è fin troppo semplice, tanto da sembrare ingenuo: “per far smettere le speculazioni basterebbe la volontà decisionale di un ordine dall’alto, come chiudere un rubinetto”.
Cercatelo su internet, vedetelo, e promettete a voi stessi che non vi arrenderete mai a questa idea. Quella di sgobbare per far guadagnare pochi alle spese di tanti. E ditelo in giro. Può essere già un inizio.
2 thoughts on “Master of the universe, uomini che si prostituiscono alla finanza”
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