La Luna è un satellite naturale, l’unico della Terra, probabilmente residuo di un violento scontro tra quest’ultima e “un oggetto”. È talmente vicina a noi, a “soli” 384.400 km, che possiamo vederne la superficie piena di crateri, sempre la stessa, perché la sua rotazione sincrona non la fa mai voltare. Il famoso “lato nascosto della luna”, esplorato per la prima volta esattamente 50 anni fa, il 20 luglio del 1969. Ma anche se per noi la Luna è solo una, non significa che sia davvero unica…
Per la maggior parte della storia umana conoscevamo solo una Luna, la nostra, unico satellite della Terra. Caratterizzata da “una nascita violenta”. Secondo la teoria più accreditata, la luna sarebbe infatti nata circa 4.5 miliardi di anni fa dal fortissimo impatto tra una Terra “appena nata” e un oggetto non meglio identificato della dimensione di Marte.
Una volta formata, ha avuto da subito un ruolo fondamentale che nessuno finora le aveva mai riconosciuto. Non solo la Luna ha contribuito a garantire alla Terra la sua stabilità, ma probabilmente ha anche favorito le condizioni che l’hanno resa abitabile per le prime forme di vita. Come a dire la vita è sulla Terra, ma se c’è è grazie alla Luna!
Dopo una serie di viaggi “di persona” oggi la luna viene esplorata solo in via remota, tramite satelliti orbitali e sonde di terra, ma un giorno, per alcuni molto presto, si tornerà direttamente per vivere e lavorare sulla luna. Recentemente il Giappone – ora i protagonisti spaziali non sono solo gli americani e i russi – ha scoperto un tunnel vastissimo nelle profondità della Luna dove sarebbe possibile costruire un’intera città con la sua “atmosfera”.
Ma soprattutto, in 50 anni di ricerche ora sappiamo che non esiste solo la Luna, ma almeno un centinaio di lune che orbitano attorno ad altri cinque pianeti, oltre che ad asteroidi e nella cintura di Kuiper. Sappiamo che nessuna luna è uguale a un’altra e abbiamo una prima idea di quanto diverse ed “estreme” esse possano essere. Alcune hanno caratteristiche particolari come vulcani, geyser, oceani coperti di ghiaccio e piogge di metano. Altre hanno una notevole influenza sui propri partner planetari. Eppure, quando pensiamo al nostro sistema solare, ancora oggi pensiamo solo al Sole e ai suoi pianeti. Ma senza le lune questo nostro “sistema” sarebbe molto diverso.
Giove per esempio ha quattro lune, tutte incredibilmente diverse. Io, Europa, Ganimede e Callisto, satelliti naturali come la Luna, erano stati scoperti già da Galileo Galilei tra il 1609 e il 1610 e denominate “Satelliti Medicei” in onore della famiglia che supportava le sue ricerche. Recentemente esplorate da sofisticate navicelle spaziali, hanno effettivamente rivelato caratteristiche profondamente diverse non solo dalla Luna, ma anche tra loro. Le sonde si sono spinte lungo queste nuove terre, dall’inferno vulcanico di Io fino agli oceani glaciali di Europa, che risulta così liscia e priva di crateri di impatto come la Luna. Ganimede, la più grande luna del sistema solare, presenta un forte campo magnetico e una tenue atmosfera d’ossigeno. Si ritiene anche probabile che sotto la sua superficie ci sia un oceano di acqua liquida. Solo Callisto assomiglia di più alla nostra Luna, con molti crateri e poche montagne (la più alta sulla Luna si aggira sugli 8 km).
Anche Saturno ha le sue lune. Studiandole si è visto che la loro gravità e le loro interazioni governano fenomeni come la forza di marea, ma anche la struttura degli anelli del pianeta. La stessa funzione di “stabilità”, ma anche movimento, che la Luna ha sulla Terra, supportando quindi, anche sugli altri pianeti e con meno fantasia, una possibile vita extraterrestre. Infine gli oceani liquidi di Titano, nonostante siano composti di etano e metano, invece di abbattere i ricercatori, pare li stiano incoraggiando a rivalutare “quali condizioni siano adatte alla vita”.
Appena fuori dal nostro sistema solare un’ultima recente scoperta sulle lune. Qui non gravitano soltanto intorno ai pianeti, ma anche intorno ad asteroidi, il che potrebbe portare non solo a studiarli meglio, ma anche a guardare con occhi differenti questi “pianeti minori”. Infine la scoperta di più di 1.000 “oggetti” di varia composizione dentro la Fascia di Kuiper, una regione del sistema solare che va dal sole a Nettuno. Essa accoglie il suo più grande e conosciuto “oggetto” e cioè il pianeta Plutone ed è anche il luogo da cui si sarebbero formate alcune lune come Febe di Saturno e Tritone di Nettuno. Dai primi studi si riscontravano asteroidi dalla classica composizione rocciosa, ma poi andando più all’interno essi si compongono di “sostanze volatili congelate” come ammoniaca, metano, acqua. Le comete hanno le stesse caratteristiche, “e così come per le comete è evidente la presenza di composti organici”. Insomma, sembra proprio che la vita nasca dalle lune.
Queste informazioni sono state raccolte dal documentario realizzato dal Science Museum di Boston, Moons: worlds of mistery