Siamo abituati a pensare che lasciare o meno la mancia sia un valore principalmente culturale. Dalla cospicua obbligatorietà degli Stati Uniti, all’offesa per i giapponesi, alla via di mezzo europea, dove qualche euro in più è ben accetto. Ma il metro di paragone è soprattutto contrattuale.
Guadagni aleatori
La forchetta del 10-20% di tip, o gratuity, viene dato per un fatto assodato, ineluttabile, da buona parte della clientela. I camerieri contano su questi extra per arrivare a fine mese e questo è un lavoro che, almeno a certi livelli, in molti possono svolgere senza una particolare formazione.
Ti pago meno del minimo salariale, il resto lo metteranno i clienti.
Probizionismo
La mancia non è sempre stata obbligatoria negli Stati Uniti. Affonda le radici nel periodo del proibizionismo, quando i più benestanti, i cosiddetti fat cats, corrompevano i camerieri per un servizio migliore. Da qui l’acronimo tips, to insure prompt service (= per assicurare un servizio sollecito, pronto).
L’industria della ristorazione non ha impiegato molto per capire che poteva massimizzare i profitti spartendo la retribuzione con la clientela, abbattendo i costi. La corruzione è stata così istituzionalizzata. Una legge di oltre mezzo secolo anni fa ha sancito, per i lavoratori che ricevevano mance, il dimezzamento del salario minimo.
Difficoltà politiche a innalzare il salario minimo
Qualche Stato ha provato a livellare la sproporzione tra lavoratori, ma anche il tentativo di Barack Obama di alzare il salario minimo a 10 dollari l’ora per tutti è stata respinta, perché sarebbe costata 500 mila posti di lavoro, per di più tra i meno qualificati, secondo le stime del Congressional Budget Office. Insomma alla fine ha prevalso la tesi repubblicana di salvaguardare l’occupazione o, secondo i maligni, la lobby dei ristoratori,
Ma anche tralasciando il grave problema di diritto del lavoro, c’è un’altra criticità del sistema. La pur detestabile forma di corruzione del passato garantiva realmente più qualità e attenzione, invece la certezza di ricevere almeno un 10% non migliora il servizio, né, a catena, un servizio migliore migliora la mancia. Secondo uno studio della Cornell University condotto da Michael Lynn e Michael C. Sturman non c’è alcuna correlazione causa/effetto tra le due cose, semplicemente intervengono altri fattori, non esclusa la casualità.
Servizio migliore?
“Le tips dovrebbero essere un incentivo per un buon servizio”, si legge nella sintesi del resoconto. Invece prevale la “teoria dell’equità“, usata per definire i rapporti interpersonali secondo un principio di reciprocità, per cui siamo più disposti a interagire con persone più socialmente attive, per adeguarci agli standard attesi. Vale anche per le mance. Ovvero, più si avverte la pressione psicologica, più si pensa di passare per taccagni, più ci si adegua a una mancia alta. O ancora, i clienti più predisposti alla gratitudine saranno più propensi ad essere generosi, a parità di servizio. Perfino il consumo di alcol è risultato in una certa misura decisivo.
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