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PerCorti di Vita a Torino
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Hybris di Rezza e Mastrella a teatro, i due lati della porta
Eminem, 50 anni del bianco che ha segnato il rap
Rachel Carson, agli albori dell’ambientalismo moderno
Il Pride di Bologna e il suo orgoglio
Sheila Ribeiro, arte che invita al “non-dominio sulle cose”
World Press Photo, il fotogiornalismo del 2021
Dario Argento al Museo del Cinema di Torino
Non mi lascio commuovere dalle fotografie – la mostra per i 100 anni di Pasolini
Anni Interessanti, l’Italia 1960-1975
Armi biologiche: da Wuhan alla guerra in Ucraina
Romics, dai Millennials alla Generazione Z
Sport e politica, l’arma del boicottaggio
Se i proverbi se la prendono (solo) con le donne
Il dispotico smartphone
biancaneve
La “dittatura” del politicamente corretto (nun se po’ più dì)
Perché ci sentiamo in obbligo di giustificare il violento?
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Il giornalismo sui social e la gestione del conflitto
logo mundialito 1980
Uruguay 1980, the P2 Lodge, football and the Gold Cup (on TV)
“Definire è limitare”
Bambine-streghe, quando le “catene del pregiudizio” sono reali
Inferno a Roma, quando il Diavolo non ci faceva paura
Trascrittori forensi, “chiediamo giustizia alla Giustizia”
“Duel” a Palazzo Merulana, Amici miei vs Compagni di scuola
new york skyline 11 settembre torri gemelle
11 settembre 2001, i 20 anni dall’attentato
rambaldi profondo rosso
Horror movies, the fine line between trash and cult
Europei di calcio, dalla Guerra Fredda all’edizione condivisa
Trap, giovani e società

Mese: Novembre 2017

Sostenere l’arte, da Mecenate al crowdfunding

Ce l’abbiamo tanto con “i ricchi”, ma bisogna prendere atto che “perfino” loro hanno un ruolo positivo per tutta la comunità. Basti pensare al sostegno che hanno sempre garantito all’arte, dall’antica Roma a oggi. Certo, la logica dei soldi, anche in questo settore, sembra prendere il sopravvento sempre di più. D’altra parte il talento artistico è qualcosa che non si può nascondere e l’importante è quello: che si faccia vedere, da qualsiasi “fonte economica” provenga…

The fried beetle (or methods for combating “alien species”)

Along the railways, from bananas and vegetables boxes, exotic insects like various kind of beetle, seedlings or tropical seeds, more rarely spiders, reptiles and other subjects… continually fall down. They are the so-called “invasive alien species” that would have contributed almost 40% of all extinctions in the world. In Roma we’re having for years “alien” parrots, squirrels, snakes, mosquitoes and the terrible red palm weevil…

Rise of the machines

The rise of the machines is a fear with ancestral roots, if we mean, by extension, the rebellion against your own creator. Ancient Greeks developed this topic with the myth of Prometheus and Zeus’ mistrust towards humans, dangerous because in constant evolution. With the a.i. the relationship humans-gods shifts into machines-humans The creator starts the sparkle and civilization goes on by itself, until there is no more need of deity…

Donne, l’eterna lotta tra “sante” e “puttane”

Era ora che le donne insorgessero contro le molestie (anche) nel mondo dello spettacolo! Ma come al solito, quando il dibattito su importanti questioni sociali va a finire sui media – e ci finisce sempre – tende a sfuggirci un po’ di mano. Quello che conta, tra troie e leccatine, è che “la prevaricazione dell’uomo sulle donne” è un fatto vecchio come il cucco, e non solo nel cinema, ma ovunque, dalla politica alle mura di casa, e oggi per la prima volta molte donne lo stanno facendo sapere a tutti. Questo processo porterà anche a falsità ed esagerazioni, ma dov’è il beneficio di vivere in un mondo facendo finta che le cose vadano diversamente? E perché la violenza sulle donne è (ancora) accettabile?

Uno vale uno (o della satura libertà di espressione)

Fino a pochi anni fa se un potere voleva reprimere la libertà di espressione, censurava. Ora siamo all’estremo opposto, il problema è la saturazione delle opinioni. Per citare Romanzo Criminale, “se a Roma comandano tutti, non comanda nessuno”. Ovvero, se parlano tutti, non parla nessuno…

Molestia, violenza… non è proprio la stessa cosa

Il primo dato che colpisce, in questo effetto valanga di cronache, e opinioni sulle cronache (Weinstein, Hoffman, Spacey e le “molestie” di Hollywood sulle sue attrici…), è l’intercambiabilità della parola “molestia” con la parola “violenza”. Quando sono ben diverse – “le parole sono importanti” gridava un esasperato Nanni Moretti in Palombella rossa. Le molestie sono sì fastidiose, ma sono molestie, appunto, “un disagio, un disturbo, una noia”. Altra cosa è la violenza, “un danno, un abuso di forza fisica, una costrizione, un’oppressione, l’obbligo a cedere la propria volontà”. Ciò non toglie che una molestia può diventare violenta, se fatta in determinati contesti…

Buonismo? No, Stato sociale

Scriveva sulle pagine del Corriere il politico e sociologo Luigi Manconi. “Non è buonismo chiedere che la legge sia uguale per tutti, pretendere il rispetto dei diritti umani, sbugiardare le balle di tanta informazione. Né è buonista aspettarsi che uno Stato democratico, con tanto di Costituzione, abbia una politica che protegga i soggetti più deboli. Si chiama Stato sociale. Si chiama democrazia rappresentativa e redistributiva”.

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