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L’irreale è realmente irreale? (O del post-truth)

L’irreale è veramente irreale se, credendoci fortemente, influenza le nostre vite, condizionandole in misura più o meno grande? Sono molti gli ambiti in cui queste situazioni possono verificarsi. Religione, economia e finanza, politica, vita sociale e molto altro, non è quindi solo una cosa da bambini con amici immaginari, inguaribili sognatori o malati di mente. Non a caso l’Oxford Dictionary ha appena scelto “post-truth” come parola dell’anno: il suffisso post in questo caso ha l’accezione di “ininfluente, irrilevante”. La verità, quindi la realtà, diventa secondaria nella narrazione di un fatto e le applicazioni sono a più livelli, più o meno condizionanti.

Prendiamo le religioni. Da sempre e in ogni luogo del mondo, gli umani hanno sviluppato un senso mistico, un po’ perché avvertivano qualcosa oltre il razionale, un po’ per spiegare ciò che non sapevano. Ora, nessuno ha la prova certa dell’esistenza o meno di una o più divinità, ma assumiamo per un attimo che non ce ne sia nemmeno una, che sia tutto falso. La Storia e la religione sono intrecciate indissolubilmente, nel bene e nel male. Guerre, crociate, terrorismo, inquisizioni, sì, ma anche arte, cultura e monumenti, dal Partenone ai templi romani o aztechi, dalle opere commissionate dal Vaticano al lavoro degli amanuensi, dagli arabeschi delle moschee alle pagode buddiste eccetera eccetera. Non si può dire che le religioni non condizionino l’andare del pianeta o il comportamento dei fedeli, di qualunque confessione.

E a proposito di fede (o fiducia), non è il perno su cui si reggono finanza e mercati? Le crisi globali cicliche del capitalismo, in fondo, a cosa sono dovute se non a meccanismi che hanno ben poco non solo di tangibile (anche l’energia lo è, ma esiste) ma soprattutto di reale? Tipo i derivati, astrusità che non hanno valore intrinseco ma appunto derivano il loro valore da altri prodotti finanziari, agganciandosi alle loro variazioni dei prezzi. L’andamento delle borse dipende da mere previsioni, ma anche se non sembra nulla di concreto, può mettere in ginocchio interi Paesi. Altro caso di scuola è sulle banche. Nell’ipotesi limite che tutti i correntisti di un istituto di credito pensino, pure senza fondatezza, che i loro risparmi siano a rischio e decidessero di ritirarli, quella stessa banca non avrebbe sufficiente liquidità e fallirebbe. L’equilibrio è delicatissimo.pair of translucent red dice with buy, sell sign

La paura del nulla può indirizzare e ha indirizzato le scelte politiche. Quante volte governi progressisti sono stati stoppati sul nascere con lo spauracchio di chissà quali ribaltamenti di sistema, del comunismo, socialismo e altre amenità che ovviamente non si sarebbero verificate. In Italia è avvenuto regolarmente, specie nella Prima Repubblica, ma è pratica comune nel mondo. Alle sue prime elezioni Tsipras in Grecia non vinse perché conservatori, socialisti e creditori tedeschi dicevano che sarebbe uscito dall’Europa e dall’Euro, punti non nel programma di Syriza (che infatti una volta al governo…). Così Podemos in Spagna o Bernie Sanders alle primarie Usa, solo per citare gli avvenimenti più recenti. Quando la propaganda ripete slogan falsi con la convinzione che siano veri, alla fine diventano “veri”, nel senso che alterano la competizione regolare. È come quando si minacciano i bambini più piccoli con l’uomo nero.

Media e politica spesso sono conniventi, in materia. Per quanto i sostenitori a spada tratta di internet ne parlino come baluardo contro le bugie di tv e giornali, mezzi tradizionali sotto il controllo di qualche potere forte, la sostanza non cambia. Perché la logica del pensiero non cambia. Internet è un potente veicolo di circolazione delle idee, ma anche delle “bufale”. Così, notizie che dovrebbero essere ignorate, vedi le modifiche ad arte della magnitudo dei terremoti o gli hotel a 5 stelle per gli immigrati (che hanno pure lo smartphone!), le scie chimiche o la negazione del cambiamento climatico, sono date per valide da troppe persone. Si è solo passato da “lo ha detto la Rai” o qualunque altra emittente a “lo ha detto internet”. Pazienza se non è vero, la reazione a catena è ormai innescata.

L'illuminato Magdi Allam pensiero
L’illuminato Magdi Allam pensiero

E c’è magari chi ci fa campagna elettorale, ovviamente in malafede. Se un Matteo Salvini (nome di fantasia…) qualsiasi parla di invasione, islamizzazione, sicurezza ignorando i dati reali, rende la fantasia – nel suo caso il nulla cosmico – un fattore importante nello spostare consenso. Ovviamente non si parla di ideali, una posizione contro l’immigrazione, per rimanere in tema, è ampiamente legittima, ci mancherebbe. Purché non ci si inventi le cose di sana pianta, spacciandole per Verbo.

Il mondo immaginario non ha solo lati negativi. I sogni possono farci svegliare con differenti umori che magari ci cambiano il corso della giornata, ma anche da totalmente desti, nel nostro quotidiano guardiamo film, leggiamo romanzi, ascoltiamo musica che non necessariamente hanno un legame con il reale o fatti accaduti. E possono essere fonte di ispirazione, perché permettono di rapportarci a situazioni simili alle nostre o di farci trovare conforto, per quanto minimo. Almeno finché non diventa un’evasione dalla realtà.

  


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