Ritornata alla ribalta direttamente dal Neolitico, la cimice dei letti è la nuova zanzara del Millennio (che vi farà rivalutare le zanzare)
Ultimamente gli articoli si sprecano, ma è almeno dal 2009 che sul web si parla del loro arrivo in Italia, e dal 2006 in America, con il picco dell“invasione” di New York del 2010 che fece scappare molti turisti…
Sono le rosse cimici dei letti. Cimex lectularius. Bedbugs. Ma voi ne avete mai sentito parlare? Se siete abbastanza fortunati la risposta potrà essere “ancora no”, ma se siete dei discreti viaggiatori dei giorni d’oggi, può essere che invece abbiate già avuto la “fortuna” di incontrarle, e magari proprio sul vostro letto d’albergo super lusso!
(Il tutto da non confondere con la “cimice asiatica” (Halyomorpha halys) con cui viene definita quella “marmorata”, specializzata in distruzione di raccolti, “specie aliena” che campeggia oggi sui giornali, ma solo dall’anno scorso. Né tantomeno con l’innocua cimice verde, quasi vintage si direbbe avendo accompagnato l’infanzia di tutti, e che al massimo “se la schiacci puzza”).
Qui si parla di antico vampirismo: sì perché le cimici dei letti erano una specie d’insetti ematofagi piuttosto scomparsi dai radar fino a poco tempo fa e nonostante fossero “uno dei più diffusi parassiti dell’uomo, fin dagli albori della razza umana”, tant’è che il primo a parlarne fu nientemeno che Aristotele nel suo Historia Animalium (IV sec. a.C.) e il loro più antico ritrovamento in tombe egizie di 3mila anni fa, segno che nemmeno i reali letti dei faraoni erano risparmiati dalle simpatiche bestioline.
Quindi un aspetto positivo c’è! Scoprirete di non aver mai voluto tanto bene agli altri insetti, visto che le cimici, oltre a girarvi per il letto (non sono come gli acari… sono perfettamente visibili), pungono e bevono sangue che serve loro per vivere e riprodursi, come le zanzare. Le punture solitamente si concentrano nella parte alta del corpo, nelle zone scoperte e possibilmente più a pressione con il letto, come braccia, gomiti, spalle. Contrariamente alle punture di zanzare quelle di cimice possono presentarsi come no, dipende dalla reazione del proprio corpo. Se si presentano possono farlo quasi immediatamente o anche il giorno dopo e possono essere più o meno pruriginose. L’unica cosa che sembra accomunarle è che risultano tendenzialmente piccole e raggruppate. Ovviamente se si ha una reazione allergica saranno più grandi, fastidiose e lente a scomparire…
In Europa le cimici dei letti erano diventate piuttosto rare a partire dagli anni ’40 del secolo scorso, forse anche grazie all’invenzione del DDT. Ma dagli anni ’90 sono tornate alla ribalta, si ipotizza grazie al riscaldamento degli edifici e la globalizzazione (e lo stesso DDT! e altri insetticidi, che nel tempo hanno provocato in loro una “comparsa di resistenza”, come capita all’uomo o ad altri animali con l’abuso di antibiotici).
Breve storia della “cimice vampiro”: “esistono circa una settantina di specie di cimici ematofaghe”, ma soltanto due si sono specializzate in sangue umano: la Cimex lectularius, appunto, diffusa nei paesi temperati e quella hemipterus, tropicale”. In ogni caso discendono “tutte da animali che anticamente vivevano in grotta, negli interstizi tra le rocce, e si nutrivano di sangue di uccelli e pipistrelli. Poi nelle grotte ci entrammo noi esseri umani neolitici, e cominciammo a pagare l’affitto alle cimici in termini di sangue. Quando ci trasferimmo in vere e proprie abitazioni, ce le portammo dietro come non voluto animale da compagnia, e dalle nostre case non se ne sono più andate, specializzandosi sempre di più”.
Insomma, dalle grotte alle case, è la grande movimentazione di milioni di persone in tutto il mondo che oggi permette loro anche di viaggiare, e piuttosto comode, tant’è che si spostano… attraverso le nostre valigie, ed è così che oggi è possibile ritrovarsele in casa o in qualsiasi albergo o bed and breakfast europeo, anche di ottima categoria, moltiplicando infestazioni che fino a pochi anni fa potevano essere contenute.
Quindi gli stereotipi: altro che “assedi” da “insetti immigrati”, “specie aliene” e quant’altro – “l’Italia ormai, oltre ai migranti bipedi, deve vedersela con un numero impressionante di «migranti animali»” scrive Il Giornale… – la cimice dei letti ci accompagna da sempre. E se ti dovessero malauguratamente capitare, in casa tua o dove svolgi la tua attività ricettiva, prova a superare lo stereotipo della pulizia, vai a spiegare che stai sempre a pulire per i tuoi ospiti, ma quelle sono arrivate lo stesso…!
Sì perché la presenza della cimice non ha nulla a che fare con la pulizia di un ambiente. Certo, preferiscono lo sporco che le lascia più tranquille, ma anche in una camera appena sgrassata non si fanno alcun problema, tanto si rintanano nel letto (ma non solo: soprattutto se disturbate con metodi poco efficaci cominceranno a infilarsi in ogni pertugio…)
Il vettore-valigia, quindi. Fatevi delle domande: dove l’avete presa? Da una soffitta abbandonata? Lasciate perdere. E dove siete stati? In un villaggio in Amazzonia? Almeno evitate di buttarle sui letti…
[continua con… Bloody cimice. Avventure e rimedi di una simpatica inquilina (a true story) (2)]