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“Terra dei liberi”, la guerra alla droga negli USA

America, “terra dei liberi e casa dei coraggiosi”, come recita l’inno nazionale, lo Star-Spangled Banner (Bandiera adorna di stelle). Eppure, secondo le statistiche, se il 5% dei cittadini del mondo sono statunitensi, lo sono anche il 25% dei detenuti planetari. Una sproporzione evidente, o si tratta di una popolazione particolarmente portata al crimine oppure, più probabilmente, il sistema penale e quello giudiziario presentano qualche falla.

La guerra di Nixon

Al 2015, prima della legalizzazione delle droghe leggere in molti dei 50 Stati, erano circa 50 mila i reclusi per crimini legati alla droga. Il semplice possesso di marijuana è costato – provvisoriamente – la libertà a un milione di individui. I numeri della guerra alla droga sono spaventosi, a livello umano ed economico. Da quando la DEA (Drug Enforcement Administration) è stata creata da Nixon nel 1970, i finanziamenti sono saliti dagli iniziali 65 milioni annui agli oltre 25 miliardi di budget nel 2012, come riporta il documentario How to make money selling drugs.

Purtroppo senza grandi risultati, non per la popolazione almeno. La droga resta un piaga più o meno grave a seconda della depressione economica delle diverse aree – vedi la crisi del settore automobilistico a Detroit, casa della GM.

Henry Anslinger

Il tutto con una crescente retorica, non solo da parte repubblicana. Partiamo dall’inizio: la messa al bando di ogni narcotico fu dovuta in gran parte a Henry Anslinger, funzionario governativo negli anni ’30, che riteneva l’uso della cannabis appannaggio di “negri, ispanici, filippini e artisti” (sic!), che generava musiche come il jazz e lo swing (e non aveva ascoltato la trap…), che spingeva le donne a fare sesso con le suddette minoranze etniche.

Nixon legò la droga a comunisti e omosessuali (sic!), nemici della società americana e quindi desiderosi della sua distruzione. Reagan si spinse oltre, ma solo perché nel frattempo comparve l’AIDS. La droga porta all’omosessualità, questa causa il contagio dell’HIV. Logico.

La morte di Len Bias

Anche senza tutto questo mix di razzismo, omofobia e soprattutto inaccuratezza scientifica, i democratici non sono stati migliori. Per recuperare il controllo del Congresso, nel 1986 sfruttarono la morte della promessa del basket Len Bias per fare campagna elettorale. Len era uscito dal college ed aveva ottenuto un contratto con i Boston Celtics, una delle più importanti squadre del campionato NBA, e con il colosso dell’abbigliamento sportivo Adidas.

Risultato, Len la sera esce a festeggiare ed è stroncato da un infarto, dovuto all’abuso di cocaina. Un vero spreco è vero, ma speculare su un dramma umano è anche peggio. Così, elefante e asinello fanno a gara per inasprire le pene legate al consumo e spaccio di droga, ignorando e non tentando nemmeno di individuare le ragioni sociopolitiche di quella che divenne un’epidemia.

Repressione
Henry Anslinger
Henry Anslinger

Poco importava che in certe aree di Detroit o West Baltimore spacciare fosse l’unica fonte di guadagno, perché lo Stato e il welfare erano assenti. I finanziamenti alle forze speciali arrivano con le statistiche, non con risultati effettivi. Per accedere ai  sempre più cospicui fondi, contava migliorare quanto fatto l’anno precedente, ma solo a livello di numeri. Cioè l’arresto di chi vende all’angolo del quartiere malfamato o del consumatore vale uno, anche se non sono i pezzi grossi. Il problema si ripresenta, solo con diversi interpreti che rimpiazzano gli arrestati.

Barry Cooper

Questi sono anche motivi che spingono poliziotti corrotti ad incastrare o aumentare i capi d’accusa, anche contro persone non necessariamente innocenti. Uno di questi era Barry Cooper, ex poliziotto texano che un giorno ebbe una folgorazione. Dopo innumerevoli retate da super-duro, come solo un poliziotto texano sa essere, Barry decise di provare la marijuana che tanto aveva combattuto. Ne aveva ingenti quantità in casa, per addestrare i cani. Realizza quante famiglie abbia rovinato, per poco o nulla.

Diventa addirittura un consumatore regolare, sposa la sua fornitrice e, soprattutto, decide di smascherare poliziotti che erano stati come lui, inquinatori di prove e simili. Tanto i trucchi li conosce già tutti, da solo faceva più blitz della DEA stessa. Cerca asilo politico fuori dagli Stati Uniti, stanco di predicare l’inutilità di questa guerra a vecchi legislatori, meglio spendere le proprie energie altrove, dove ti ascoltano.

Lo scandalo Iran – Contras

Dagli errori umani, come blitz in case sbagliate e omicidi di persone innocenti, dannosi a livello locale, si passa alla geopolitica. Alla fine degli anni ’80 l’allora senatore John Kerry, nell’ambito dello scandalo Iran-Contras, svelò un sistema di finanziamento di armi ai controrivoluzionari del Nicaragua derivante dai proventi della droga che la CIA stessa aveva fatto arrivare nei quartieri poveri americani.

Il crack distrusse sogni e ambizioni di intere generazioni e aree geografiche.

Droghe legali
Barry Cooper nella sua nuova vita
Barry Cooper nella sua nuova vita

 “Il governo non mette le droghe fuori legge perché fanno male, ma perché vuole che usiamo le loro”, ironizza in un suo show il comico Chris Rock, riferendosi a certi farmaci prescritti con probabilmente troppa leggerezza e alla dipendenza che essi stessi generano – gli oppioidi legali sarebbero un altro capitolo corposo.

“Ti elencano tutti i sintomi che combattono, finché non ne trovi uno che hai anche tu”. Droghe legali, come anche alcol e tabacco, hanno ripercussioni anche più gravi sulla salute. 47 mila americani ogni anno muoiono per complicazioni legate agli alcolici, oltre 400 mila per il fumo, addirittura un numero più alto della somma di alcol, droga, AIDS, omicidi, suicidi e incidenti stradali.

Proibizionismo fallimentare

Se le sigarette venissero messe fuori legge, ci sarebbe un effetto controproducente. I ragazzini sarebbero più attratti e si svilupperebbe un mercato nero. La lotta al tabacco è stata fatta con il divieto di uso in luoghi pubblici, di pubblicità, campagne di sensibilizzazione, aiuti nella disintossicazione e tassazione elevata.

Praticamente le misure che paesi come Portogallo e Canada hanno adottato contro le droghe, persino l’eroina. Questa guerra pesa enormemente sui contribuenti, causa migliaia di morti violente (fra delinquenti, poliziotti e civili) e non porta alcun beneficio – il consumo aumenta anziché diminuire. Si potrebbero risparmiare miliardi, magari da investire in qualcosa di realmente utile al tessuto sociale.

 


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