Rapper, irlandesi e… votati alla sobrietà! L’incarnazione dell’ossimoro prende il nome di Supreme Villain, primo album del sodalizio artistico fra Slaine e Madchild. Dal titolo, traducibile con “Il malvagio supremo”, si capisce che non è roba da catechismo o buonista alla Will Smith. I due avranno anche dato un taglio a droghe ed alcol, ma sempre meglio non prenderli per il verso sbagliato, non sono queste sostanze a renderti un “malvagio supremo”.
Il percorso di Madchild è leggermente più vecchio. 50% degli Swollen Members, duo di Vancouver che comprende anche Prevail, il “Little Bad Wolf” ha avuto una parabola classica: successo, droga, fine dei soldi e del talento. Ma dopo un lustro di dipendenze, alla fine dello scorso decennio Madchild si è concesso un’altra possibilità. Dal 2009 ha ripreso una carriera brutalmente interrotta, con una serie di mixtape ed album da solista e come Swollen Members. Voce acida ai limiti del fastidioso, Madchild ha però trovato nuovo smalto con liriche crude e improntate sul suo grande cambiamento e l’abisso in cui era finito.
Molto più recente la svolta di Slaine, rapper oversize di Boston già membro dei gruppi Dms (Drugs, Money and Sex) e La Coka Nostra – non credo serva la traduzione. L’album da solista del 2014 The King of Everything Else perde “il lato oscuro” tipico dell’Mc classe 1977, poi l’incontro con un “veterano” della sobrietà che non rientra nello straight edge solo per gli eccessivi requisiti richiesti, come non fumare nemmeno sigarette ed evitare il sesso occasionale.
L’ammirazione reciproca fu istantanea, i due si conobbero nel 2011 divenendo subito amici, “quando ho parlato con Madchild sapevo che aveva una sua missione, che era nel mezzo di un cambiamento”, dichiara Slaine. “Non ho solo visto quanto fosse bravo come Mc, ma anche come persona. Era evidente che fossimo sulla stessa linea, nell’approccio alla musica e nelle nostre esperienze”. “Slaine è uno degli mc che preferisco sul pianeta”, ricambia i complimenti Madchild, “mi sento snob a dire che presto molta attenzione alla complessità dei testi e a quello che trasmettono, a Slaine dò un 10 in entrambe le categorie”.
A partire da Wake up del 2009 Madchild ha voluto condividere le storie del periodo di dipendenza e della ritrovata concentrazione, un modo per esorcizzare un passato che comunque “resta su internet” e, chissà, “mostrare ai ragazzi che c’è un percorso giusto”. Se i fan lo hanno apprezzato, questo lavoro risulterà ancora di più in Supreme Villain, “Slaine è per me uno dei migliori storyteller, imparerò e prenderò dal suo stile”.
A differenza di Madchild, Slaine non ha avuto crolli così pesanti e lunghi, ha semplicemente risposto ad un bisogno di maggiore concentrazione: “è stato divertente ma caotico. Ho raggiunto il punto di rottura, sto provando a prendere un’altra direzione nella mia vita, più salutare”, diceva ad appena due mesi dall’inizio della sobrietà, “e cominciare ad esplorare cose che non posso fare se sono devastato regolarmente”. Parlando del primo album della seconda vita, The King of Everything Else, Slaine ammette una certa stranezza, ma anche di “sentirsi alla grande. Mi sono esibito sobrio in decine di concerti e gli spettacoli sono migliorati. Ho più fiato, sono più concentrato ed energico”.
Ma è sempre lui, sono sempre loro.
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