Un po’ paese comunista, un po’ scenario Disney. Marinaleda è un comune in provincia di Siviglia, 2700 anime scarse, dove l’economia sociale ha raggiunto livelli che il socialismo reale ha predicato ma mai raggiunto: dalla fine degli anni ’70, dopo il crollo del regime franchista in Spagna, la riforma agraria ha permesso un totale auto sostentamento alla comunità, con spazio anche per il mercato interno le esportazioni.
Così se la disoccupazione iberica è intorno al 30% e quella andalusa al 20, qui è… allo 0%. Meglio anche del circa 2% cubano, con il vantaggio di non avere nemmeno una dittatura. Il 70% della popolazione è impiegato nel primario, ma ovviamente si trova lavoro anche nel pubblico, nell’amministrazione e nel commercio. Con un livellamento dei salari, 47 euro al giorno per tutti per sei giorni la settimana, intorno ai 1100 mensili.
Non male se si considerano quasi nulle anche le spese per la casa, basta anticipare 15 euro (sic!) per un’abitazione di 90 metri quadri, con il solo inconveniente di dover partecipare attivamente alla sua costruzione. Ma niente mutui, tassi di interesse, trafile bancarie e altre noie burocratiche, terreno e progetti sono messi a disposizione dal comune, poi l’assemblea preposta dei cittadini stabilisce la quota mensile per la restituzione – ribadiamo a tasso zero.
Il sistema di welfare include altri servizi, come la mensa scolastica a 12 euro annui e le piscine aperte a 3 euro per tutta la stagione estiva. Certo, poi per senso civico la domenica non si poltrisce, guarda il campionato o si fanno pranzi fuori porta: ci si prende cura degli spazi cittadini, pulendo strade e parchi. Va da se che in questa landa utopica la criminalità non esista, come del resto la polizia.
Fautore di tutto quanto è l’alcalde storico (istituzione di origine musulmana ora intesa come capo del Municipio, ndr) Juan Manuel Sanchez Gordillo, in carica dal 1979 – una longevità che supera i nostri politici così affezionati alla poltrona! Ma con una differenza sostanziale: deputato regionale dal 2008, Sanchez Gordillo devolve il suo stipendio alla comunità che dirige, del resto come sostiene la vice alcalde Esperanza del Rosario Saavedra Martin “quello che muove chi si presenta alle elezioni è lo spirito di servizio e non l’ambizione personale”. Verrebbe da definirla ingenua, ma il sistema funziona, dimostrando che qualcosa di diverso è realmente possibile.
Di certo non è tutto rose e fiori come può sembrare da fuori, lo sottolinea la stessa Saavedra Martin “il lavoro nei campi per noi è parte integrante di un sistema che dura da 30 anni e non tutti sarebbero disposti ad accettare queste condizioni. Ci vuole volontà politica prima di tutto”. Non sarà l’eden però… già, però.